Anche Fiat ha scelto di intraprendere la via dell’elettrificazione, spinta da uno spirito ecologico e dalla nuova moda del “Green is the new Black”. Abbiamo provato la nuova 500e per comprenderne al meglio pregi e difetti.

Verona. Cit­tà di grande fas­ci­no architet­ton­i­co e di sto­ria, cit­tà del­l’amore e del buon vino, ma anche di traf­fi­co singhioz­zante, di code ai semafori e di ingorghi tra le sue vie romane. E quale cir­costan­za migliore per testare la nuo­va Fiat 500e? Un pomerig­gio a dis­po­sizione per per­cor­rere qualche chilometro a bor­do di questo gioielli­no che dal 1957 ad oggi ha occu­pa­to uno spazio nel cuore di moltissi­mi ital­iani. Ancor pri­ma di osser­var­la nei det­tagli, scel­go di met­ter­mi alla gui­da. Occorre poca stra­da per intuire che il suo grande mer­i­to è quel­lo di ren­dere più piacev­ole e sop­porta­bile lo stress quo­tid­i­ano provo­ca­to dal­l’an­datu­ra singhioz­zante e dai ripetu­ti stop and go met­ro­pol­i­tani. Riflet­to sulle sen­sazioni che pro­vo in questi pri­mi metri e mi tor­na subito alla mente un aforis­ma del filoso­fo Era­cli­to, Pan­ta Rei (Tut­to Scorre). Si, pro­prio così, la gui­da è flu­i­da, vel­lu­ta­ta, scor­rev­ole. Si pro­cede lis­ci come l’o­lio, olio per­al­tro che non è pre­sente nel motore elet­tri­co e questo mi por­ta a pen­sare che la manuten­zione sia più sem­plice rispet­to a quel­la di un motore a com­bus­tione. Fiat infat­ti promette il 35% in meno di costi essendo­ci meno liq­ui­di e com­po­nen­ti meccaniche.

Avan­zo con dis­in­voltura nel traf­fi­co apprez­zan­do il com­fort del totale silen­zio a bor­do e allo stes­so tem­po diver­tendo­mi gra­zie alla vivac­ità del suo motore che svilup­pa 118 CV e soprat­tut­to una cop­pia di 220 Nm ero­ga­ta fin da subito, carat­ter­is­ti­ca tipi­ca dei propul­sori elet­tri­ci. Lo scat­to ai semafori è ful­mi­neo, come tes­ti­mo­ni­ano i 9 sec­on­di imp­ie­gati per rag­giun­gere i 100 Km\h e soprat­tut­to i 3,1 sec­on­di per arrivare a 50 km\h. Sig­nifi­ca che nei pri­mi metri non ha nul­la da invidiare alla “gemel­la (total­mente) diver­sa” 500 Abarth. Una doppia per­son­al­ità, silen­ziosa, con­fortev­ole e paca­ta da una parte, vivace e diver­tente dal­l’al­tra: la scelta dipende dal­la pres­sione che il nos­tro piede destro eserci­ta sul ped­ale del­l’ac­cel­er­a­tore. Una deci­sione che influisce notevol­mente sui con­su­mi. Fiat promette un’au­tono­mia media di 300 km con un pieno di elet­troni alla sua bat­te­ria da 42 kwh. Quest’ul­ti­ma è agli ioni di litio e posizion­a­ta nel pianale, con­tribuen­do a gener­are quel ‘go-kart feel­ing’ che la ren­dono incol­la­ta a ter­ra. Anche la fre­na­ta, spes­so tal­lone di Achille delle vet­ture ibride ed elet­triche, è ben mod­u­la­bile ed equi­li­bra­ta. Dopo qualche chilometro di apprendis­ta­to, atti­van­do la fun­zione ‘One ped­al dri­ving’, ho anche impara­to a guidar­la usan­do solo il piede destro: se lo solle­vo l’au­to ral­len­ta fino a fer­mar­si e sen­za la neces­sità di pre­mere quel­lo del freno. Oltre ad essere una gran comod­ità in cit­tà, per­me­tte di con­ver­tire l’en­er­gia cinet­i­ca del­la decel­er­azione in ener­gia elet­tri­ca per ricari­care la bat­te­ria. Pochi minu­ti alla gui­da e il mio uni­co deside­rio è di non vol­er scen­dere più.

Tut­tavia approf­it­to di un rag­gio di sole che si è fat­to spazio tra le nuv­ole e mi fer­mo per scen­dere ad osser­var­la: è bel­la, sem­plice­mente bel­la. I più gio­vani potran­no definire il suo design Cool e ‘Kawaii, chi invece ha posse­du­to o ama­to la sua prog­en­i­trice lo definirà icon­i­co e nos­tal­gi­co’. A mio per­son­alis­si­mo parere è asso­lu­ta­mente rius­ci­to. Le stesse sin­u­ose curve e sug­ges­tive roton­dità del mod­el­lo prece­dente, ma ora ci sono 4 cm in più in lunghez­za e 6 cm in più in larghez­za, toc­can­do rispet­ti­va­mente quo­ta 3,61m e 1,69m. Il look com­p­lessi­va­mente appare più fres­co e con­tem­po­ra­neo, mer­i­to di alcune soluzioni stilis­tiche mod­erne come le firme lumi­nose dei fari a led, le maniglie elet­triche inte­grate o la griglia del parau­r­ti ante­ri­ore che è in tin­ta car­rozze­ria e che ha una tra­ma fit­ta al cen­tro e più rada ai bor­di: viag­gian­do con la fan­ta­sia fino a Maranel­lo, mi ricor­da vaga­mente quel­la del­la nuo­va Fer­rari Roma.

Inter­na­mente la plan­cia è sta­ta com­ple­ta­mente ridis­eg­na­ta e accoglie un sis­tema Info­tain­ment molto evo­lu­to con scher­mo da 10,25 pol­li­ci per nav­i­gare, ascoltare musi­ca, con­net­ter­si ai pro­pri dis­pos­i­tivi e ricer­care colon­nine di ricar­i­ca. Davan­ti al volante ora com­pare un mod­er­no scher­mo da 7′ pol­li­ci, come la nuo­va tradizione vuole. Tutte le plas­tiche sono rigide e non sem­pre piacevoli al tat­to e mi sarebbe piaci­u­to sfio­rare qualche mate­ri­ale mor­bido sulle super­fi­ci più esposte, lacu­na che si fa tut­tavia per­donare da alcune chic­che come il pul­sante inter­no per aprire le porte al pos­to delle tradizion­ali maniglie o la plan­cia Tech­nowood che imi­ta le vena­ture del leg­no e che rende ancor più accogliente l’e­sem­plare che sto testando.

Il prez­zo da pagare per questo inno­v­a­ti­vo con­cen­tra­to di design e tec­nolo­gia è molto impeg­na­ti­vo e spazia dai 26.150 euro del­la ver­sione Action 3 porte (esiste anche la 3 porte + 1) ai 38.900 euro del­la Cabrio nel­l’alles­ti­men­to spe­ciale ‘La Pri­ma’. Option­al (sfiziosi e tan­ti) esclusi! Chissà se i nuovi (si spera) incen­tivi nazion­ali, ai quali si som­mano quel­li region­ali, per­me­t­ter­an­no di ampli­are il ven­taglio dei suoi pos­si­bili futuri acquirenti.

Ph. FIAT ©

 

2 pensiero su “Fiat 500e: le nostre prime impressioni di guida”
  1. Bel paragone tra Era­cli­to e la nuo­va 500. Un bell’omaggio indi­ret­to a Ser­gio Mar­chionne che affer­mò non aver potu­to dirigere FCA in qual­ità di ammin­is­tra­tore del­e­ga­to sen­za la sua (pri­ma) lau­rea in filosofia.
    Com­pli­men­ti al gior­nal­ista Daniele Lucchina.

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