Ogni storia giunge al termine a suo modo ed anche questo 2020 motoristico si appresta a chiudere il cerchio.
Siamo giunti all’ultimo appuntamento di questo Mondiale 2020 che si può definire tutto tranne che normale. Abu Dhabi, però, resta il punto alla fine della frase, quello che c’è stato prima oramai è passato e Yas Marina è come l’ultimo giorno di scuola: tutti sono felici, ma c’è anche della malinconia perchè sta finendo un’altra storia unica ed irripetibile. Una stagione che sembrava non dover partire per la situazione in cui tutto il mondo è sprofondato, invece insolitamente è iniziata a Luglio, quando un Mondiale è quasi a metà, i contratti sono in bilico e si inizia a capire chi e quale squadra può vincere. Il primo semaforo verde in Austria, i doppi Gran Premi, mai visti fino ad oggi e una serie incredibile di gare una in fila all’altra, proprio come quelle file di ragazzi per andare a scuola.
L’ultima campanella sta per suonare, ma c’è ancora da darsi battaglia per un’ultima volta perchè proprio come ogni libro va scritto un finale. Un momento in cui sai che lì si ferma un viaggio fatto di gioie, dolori, vittorie e sconfitte ma da domani sarà già storia. Le variabili nelle equazioni di questa stagione sono state totalmente stravolte, ma chi ha preso il massimo dei voti con lode è sempre Mercedes. Cambi l’ordine degli addendi e il risultato non cambia, anzi succede solo quando il Campione è indisposto in attesa di un certificato medico per la giustificazione. Come ogni anno ci saranno promossi, bocciati e rimandati a Settembre, chiedere a Maranello, che dovranno dare il massimo durante l’inverno per ripresentarsi a Melbourne pronti per fare meglio. C’è chi cambia compagnia nella classe della Formula 1, sperando di trovare un nuovo insieme di stimoli per lasciare un segno indelebile, sperando di sfidare i primi della classe.
Siamo lì sull’ultima curva con un grande carico di passione, amore per questo sport, adrenalina, nostalgia e stanchezza per qualcosa che è stato e non tornerà più. Ora si può solo guardare avanti, godendosi questo ultimo brivido nella classe più veloce del mondo.
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