Se volete scoprire come buttare al vento una doppietta certa, cercate alla voce “pit-stop Mercedes”.
Un week-end da incorniciare per il team di Brackley, almeno fino al giro numero 63, quando i meccanici ai box combinano un autentico disastro.
Manca Lewis Hamilton, costretto a casa dal CoVid-19, ma le Mercedes sono comunque davanti a tutti, grazie al suo sostituto, George Russell.
Il britannico mette tutti dietro in entrambe le sessioni del venerdì, mentre Bottas lavora più in ottica gara.
Ad infastidire le frecce d’argento c’è il solito Max Verstappen, che nelle prove libere del sabato si toglie anche lo sfizio di mettersi davanti a tutti, creando altissime aspettative per l’imminente qualifica.
Già, la qualifica. Nel kartodromo (perché chiamare autodromo il pistino su cui hanno corso domenica scorso è un insulto a tutti i circuiti del Circus) ricavato dalla pista di Sakhir, le due ex frecce d’argento e MadMax si sfidano a suon di giri veloci. La spunta Bottas, che mette alle sue spalle il neo compagno di box e l’alfiere della Red Bull rispettivamente per ventitré e cinquantasei millesimi.
La domenica di gara si prevede infuocata.
Al via, le due Mercedes non sono perfette, complici anche le gomme soft contro le supersoft di coloro che scattavano in seconda fila.
Quello che in tanti avevano previsto, si avvera. Le frecce nere arrivano alla prima curva appaiate.
Ad affacciarsi in testa in Curva 2 è George Russell, che supera il compagno e saluta la compagnia.
Bottas è in crisi, ma trova l’inaspettato aiuto di Leclerc che sbaglia la frenata di Curva 4 e tampona un fenomenale Sergio Perez. Nella carambola viene coinvolto anche Max Verstappen, che nel tentativo di evitare le due monoposto finisce contro le barriere.
Quando la Safety Car spegne le luci, Russell parte molto presto, cogliendo impreparato Bottas che finisce addirittura per essere attaccato da Carlos Sainz Jr. e mantiene la posizione solo grazie ad un largo del madrileno tra Curva 2 e 3.

Russell è inarrestabile. Giro dopo giro si allontana da un Valtteri Bottas completamente annichilito.
Dopo il pit-stop i due sono separati da circa 8 secondi e, con i fantasmi che iniziano a pervadergli la mente, il finlandese si mette a forzare, riducendo, anche se non in maniera decisiva, il distacco.
Fino a quel fatidico giro 63.
Il pit-wall richiama le due vetture per una sosta di sicurezza a seguito dell’ingresso della Safety Car, necessaria per permettere ai commissari di pista di rimuovere l’ala anteriore persa proprio dal sostituto di Russell in Williams, Jack Aitken. La radio però non funziona come dovrebbe e una delle squadre di addetti al cambio gomme si alza tardi. Troppo tardi, visto che ci sono da preparare due treni di gomme.
Quando arriva George alla piazzola, la gomma posteriore sinistra che doveva essere montata sulla sua monoposto viene ridicolmente persa e, al suo posto, gli montano quella prevista per la Mercedes numero 77. Nessun problema, neanche in termini di tempo, se non fosse che è vietato dal regolamento.
Lì per lì, nessuno se ne accorge. Lo faranno quando ad essere sotto i ferri è l’auto di Bottas. Uno dei meccanici, con enorme freddezza, si accorge dell’errore e impone agli altri di rimontare al finlandese le stesse gomme medie che aveva usato prima del pit-stop.
Il giro seguente Russell è obbligato a rientrare per cambiare nuovamente gli pneumatici e metterne un set con la stessa matricola. In Mercedes optano per un treno di soft nuove. Rientrerà in pista subito dietro Bottas, in quinta posizione.
Con ancora diciotto giri alla bandiera a scacchi, i due alfieri della Mercedes possono ancora vincere ma, mentre Russell è aggressivo ed arrembante, Bottas rimane inerme alle spalle di Lance Stroll, incapace di avvicinarsi.
Così, il talentino inglese rompe gli indugi e supera il compagno di squadra forzando l’attacco in Curva 7.
Bottas è battuto. Anzi, annientato. Da questo momento in poi non darà più alcun segno di vita.
Russell invece sembra inarrestabile. Sembra, appunto, perché al giro 79, nel pieno della caccia al leader Sergio Perez, viene informato dai box che una delle sue gomme stava perdendo pressione. Una foratura.
Dopo essersi fermato nuovamente, rientrerà in pista praticamente in fondo al gruppo. Una breve rimonta gli permetterà di centrare comunque i primi punti in carriera concludendo nono, con Bottas ottavo dopo aver subito il sorpasso dai vari Sainz, Ricciardo e Albon.
A fine gara, Wolff ha molto a cui pensare.
Com’è possibile che un team come quello di Brackley possa commettere un’ingenuità così grande ai box?
Ma soprattutto, che fine ha fatto Valtteri Bottas?
Demolito da un ragazzo che non era mai andato a punti nel Mondiale e che è stato costretto a correre con una scarpa di un numero più piccola per non toccare la parte finale della scocca, il finlandese è evidentemente collassato psicologicamente sotto i colpi di Hamilton prima e Russell poi.
Ma, per sua fortuna, ha già un contratto con Mercedes per l’anno prossimo.
L’ultimo, si spera, perché quel sedile, George Russell se lo merita tutto.