Una gara al cardiopalma, così potremmo definire il Gran Premio di Sakhir. Un susseguirsi di colpi di scena vissuto a mille all’ora, dal quale alla fine emerge il protagonista che non ti aspetti come nelle migliori scenografie. Restate con noi per scoprire i voti di tutti i protagonisti di giornata!
Sergio Perez, voto 10 e lode: la ciliegina sulla torta, il giusto coronamento di una carriera. Checo conquista la sua prima vittoria in Formula 1 al termine di una gara pazza, che lo ha visto sprofondare fino all’ultima posizione, dopo un contatto al primo giro con Charles Leclerc,per poi riemergere dalle retrovie, arrivando a prendersi la testa della corsa. BEATI GLI ULTIMI CHE SARANNO I PRIMI.

George Russell, voto 10: solo il caos infernale piombato all’interno del box della Mercedes riesce a negargli la gioia della prima vittoria in Formula 1. Il giovane talento britannico dimostra un’eccezionale velocità di adattamento alla nuova monoposto e nonostante le difficoltà del caso si piazza a pochi millesimi da Bottas, già in qualifica. In gara, invece, è tutta un’altra musica: George fa quello che vuole. Calatosi perfettamente nella parte di colui che deve sostituire, inizia a segnare giri veloci con una costanza quasi imbarazzante, mettendo alle corde il compagno di squadra. Peccato per la foratura subita nel finale. Siamo certi che, aspettando il Gran Premio di Abu Dhabi, qualcuno non dormirà sonni tranquilli. A STAR IS BORN.
Esteban Ocon, voto 9: il risultato che non ti aspetti. Dopo una qualifica deludente, che lo ha visto piazzarsi undicesimo, si riscatta ampiamente in gara e, contro ogni previsione, riesce finalmente sia nell’impresa di battere il compagno di squadra sia in quella di conquistare il suo primo podio in carriera. Molto bravo nel finale a difendere la posizione su Stroll, rientrato alle sue spalle in seguito ad un pit-stop non particolarmente veloce. NEVER GIVE UP.
Lance Stroll, voto 8.5: una prestazione solida, di costanza. Probabilmente, se non fosse stato per un problema ai box, avrebbe potuto addirittura vincere la gara, tuttavia nel confronto con Perez è risultato più lento sia in qualifica, in cui ha accusato un distacco di quasi mezzo secondo dal messicano, che in alcune fasi della corsa. Serve di più. RODODENDRO.

Carlos Sainz, voto 8: convince sempre di più, in attesa di sedersi su un sedile che in futuro dovrebbe consentirgli di giocarsi qualcosa di davvero importante, quello della Ferrari. Abile a tenersi lontano dai guai alla partenza, magistrale quando la gara riprende una volta rientrata la Safety Car, mandata in pista dopo una serie di contatti avvenuti nel primo giro. IL TORO VEDE ROSSO.
Daniel Ricciardo, voto 7.5: tutto sommato un buon quinto posto, che però lascia l’amaro in bocca perché da lui ci si aspetta sempre qualcosa di speciale, soprattutto in corse come questa, soprattutto se il suo compagno di squadra è secondo. In attesa di prendere il posto di Sainz in McLaren, deve accontentarsi di concludere il Gran Premio alle sue spalle. BENE MA NON BENISSIMO.
Alexander Albon, voto 6: dopo l’ottimo podio ottenuto nello scorso appuntamento, l’ennesima prestazione anonima. Dodicesimo in qualifica, settimo in gara. Non è certo un risultato di cui vantarsi, soprattutto quando siedi dietro al volante di una Red Bull, seconda forza del Campionato. Quanto meno, si conferma nuovamente abile nei sorpassi all’esterno, sfoggiando una grande manovra con cui riesce a sopravanzare Lando Norris, al termine di un bellissimo duello. IN BILICO.

Daniil Kvyat, voto 7: il russo, una volta tanto, decide di ricoprire il ruolo che solitamente spetta al suo vicino di box. Si dimostra veloce per tutto il week-end, riuscendo a precedere Gasly prima in qualfica, quando gli rifila quasi tre decimi, e poi in gara, concludendo al settimo posto. RIVINCITA.
Valtteri Bottas, voto 4: probabilmente una delle gare più sofferte della sua carriera. La velocità di George Russell si rivela una vera e propria tortura per lui, animando tutte le sue paure. Nemmeno quando Hamilton è impossibilitato a correre Woodman riesce a scollarsi di dosso quel fastidioso ruolo di numero due. Occorre una profonda riflessione. CON LE OSSA ROTTE.
Lando Norris, voto 6: un week-end partito con il piede sbagliato. In qualifica non riesce a chiudere un giro pulito nel Q2, successivamente viene penalizzato in seguito alla sostituzione di alcune componenti della sua Power Unit e si ritrova costretto a partire dall’ultima fila dello schieramento. In gara non brilla particolarmente, tuttavia riesce a fare sua la decima posizione finale, che almeno gli vale un punto. IN AFFANNO.

Charles Leclerc, voto 5: in qualifica compie un autentico miracolo, piazzando la sua SF1000 in quarta posizione, a pochi decimi dalla pole position. Se la prestazione del sabato risulta da dieci in pagella, altrettanto, però, non si può dire di quella della domenica. Il monegasco si fa cogliere da un eccesso di foga e finisce per impattare contro la Racing Point di Perez durante la percorrenza di Curva 4, coinvolgendo in parte anche un incolpevole Max Verstappen, che, sebbene non venga toccato direttamente dal ferrarista, finisce per ritirarsi. Vero è che Perez poteva lasciare più spazio, tuttavia la maggior parte della colpa ricade sul giovane talento della Scuderia di Maranello. Purtroppo quando si risponde di un mezzo a dir poco non eccezionale bisogna tentare di sfruttare ogni minima occasione che si presenti e non sempre finisce bene, come in questo caso. ESAGERATO.
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