Nel giorno del miracolo di Grosjean, Mercedes centra la tredicesima vittoria dell’anno con un Hamilton inarrestabile.

Tut­to è bene quel che finisce bene.
Men­tre Romain Gros­jean esce incred­i­bil­mente con le sue gambe dal­la sua Haas in fiamme sot­to il guard rail, Hamil­ton vola e Bot­tas arran­ca, un leit­mo­tive che si è ripetu­to per qua­si tut­ta la sta­gione.
Ma andi­amo con ordine.

Il ven­erdì è ad appan­nag­gio di Lewis Hamil­ton, che con la sua frec­cia nera mette in riga tut­ti in entrambe le ses­sioni. Nelle libere del saba­to, invece, a chi­ud­ere davan­ti a tut­ti è Max Ver­stap­pen, che sem­bra pot­er essere in gra­do di provare a dar fas­tidio alle due Mercedes.

Sot­to le luci del saba­to sera, a far fes­ta è anco­ra una vol­ta il Re Nero, che dan­za tra le curve del Sakhir come una model­la in dis­cote­ca. È sua la pole posi­tion, segui­to a tre dec­i­mi dal com­pag­no Valt­teri Bot­tas e a quat­tro da Ver­stap­pen.
Il risul­ta­to sem­bra già scritto.

Sot­to i riflet­tori del­la notte del Reg­no del Bahrein, Lewis Hamil­ton è il più rapi­do a scattare allo speg­n­i­men­to delle luci dei semafori. Le uniche a speg­n­er­si.
Già, per­ché nel drit­to che con­giunge Cur­va 3 con Cur­va 4, Gros­jean si toc­ca con Kvy­at e si lan­cia come un proi­et­tile con­tro le bar­riere. Fuo­co, fiamme e pau­ra. Tan­ta pau­ra.
Le luci del cir­cuito non illu­mi­nano più niente, finché il francese non esce ille­so dal­l’in­ci­dente.
Si riparte, ma il film non cam­bia. Hamil­ton scap­pa via, segui­to da Ver­stap­pen, Perez e Bottas.

Il Re nero non ha prob­le­mi neanche alla riparten­za dopo la Safe­ty Car, entra­ta in pista per il rib­al­ta­men­to di Lance Stroll, gra­zie all’ec­cezionale trazione del­la W11 che gli per­me­tte di scap­pare via da Ver­stap­pen.
Nel frat­tem­po, Bot­tas è vit­ti­ma di una foratu­ra che lo costringe a fer­mar­si ai box e rien­trare in fon­do al grup­po, dietro a Sebas­t­ian Vet­tel.
Lewis e la Mer­cedes numero 44 dom­i­nano indis­tur­bati, con Ver­stap­pen che non riesce a tenere il loro rit­mo indiavolato.

Men­tre per Hamil­ton la vit­to­ria sem­bra ormai una pura for­mal­ità da espletare la domeni­ca, per Bot­tas non c’è fine al peg­gio.
La foratu­ra lo con­dan­na ad una gara in rimon­ta, ma lui non né approf­itta, tan­to che qua­si ci si dimen­ti­ca che le Mer­cedes in pista siano due, se non fos­se per­ché al ter­zo pit-stop del fin­lan­dese accade qual­cosa di stra­no.
Al giro 38 Valt­teri rien­tra ai box per montare un nuo­vo set di gomme medie, ma i mec­ca­ni­ci che avreb­bero dovu­to agire sul­l’an­te­ri­ore destra non muovono un dito. Questo per­ché Valt­teri ave­va ter­mi­na­to i treni di gomme medie nuove e dal box han­no scel­to di rimontare il set sos­ti­tu­ito al pri­mo giro a causa del­la foratu­ra, che era appun­to sul­la gom­ma ante­ri­ore destra.

Chi­ud­erà l’en­nes­i­ma gara incol­ore in otta­va posizione, men­tre il suo com­pag­no di squadra alza al cielo l’en­nes­i­mo tro­feo.

E chissà che nel frat­tem­po, a Brack­ley non inizino a porre delle domande.

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