Un incidente come quello occorso a Grosjean non si vedeva da tempo in Formula 1. Con l’adrenalina scesa dai suoi picchi è ora di ripensare a quel guardrail e alla preoccupante preparazione dei commissari di gara in caso di incendio. Un medico che sblocca un estintore è un segnale che qualcosa non funziona.

Il giorno dopo ha un sapore diver­so. Las­cian­do da parte il sospiro da sol­lie­vo for­tu­nata­mente tira­to, giunge ora il tem­po delle rif­les­sioni. Il trac­cia­to di Sakhir è fon­da­men­tal­mente costru­ito in mez­zo al deser­to, un ele­men­to non di poca impor­tan­za: gli spazi per dare vita a vie di fuga di grandez­za (e sicurez­za) diver­sa ci sareb­bero. Un guardrail ha fer­ma­to e spez­za­to vio­len­te­mente una vet­tura e per poco una vita. Bisogna chieder­si molto ones­ta­mente se quel­la pro­tezione fos­se adat­ta per quel deter­mi­na­to pun­to, dove le vet­ture giun­gono in piena accel­er­azione. La Fed­er­azione Inter­nazionale ha avu­to il cor­ag­gio di imporre Halo, dimostran­do forza e lungimi­ran­za. Sap­pi­amo tut­ti che “’Motor­sport is dan­ger­ous”. Ciononos­tante bisogna sem­pre fare ogni cosa pos­si­bile per evitare com­pli­cazioni non indif­fer­en­ti da parte delle pro­tezioni del­la pista in caso di inci­dente. Quel guardrail era davvero la miglior soluzione? Una specie di lama da cui avrebbe potu­to far capoli­no la sig­no­ra vesti­ta di nero fer­ma­ta solo gra­zie ad Halo e alla sua incred­i­bile resisten­za, det­ta­ta anche dal titanio di cui è composto. 

Altro aspet­to da val­utare: i soc­cor­si. I medici del­la Med­ical Car han­no dato pro­va di grande cor­ag­gio, andan­do incon­tro al povero Gros­jean avvolto dalle fiamme, con­tem­po­ranea­mente, tut­tavia, si nota come lo stes­so Van der Mer­we aiu­ti il com­mis­sario a sbloc­care gli estin­tori e gli indichi dove spruz­zare il liq­ui­do estinguente. Una situ­azione che mette sot­to i riflet­tori una preparazione dei com­mis­sari forse non adegua­ta, ma comunque, for­tu­nata­mente, pronta ed imme­di­a­ta di fronte al peg­gior sce­nario. In Italia abbi­amo i Leoni del­la CEA, riconosciu­ti in tut­to il mon­do come tra i migliori com­mis­sari di gara e questo dovrebbe far riflet­tere la FIA. Forse è giun­to il momen­to di creare una scuo­la uni­ca per tut­ti gli addet­ti alle postazioni in pista, che garan­tis­ca inter­ven­ti sicuri, veloci ed estrema­mente pro­fes­sion­ali. La conci­tazione di quei momen­ti ha sicu­ra­mente gio­ca­to a sfa­vore di quel com­mis­sario che è rimas­to con l’estin­tore bloc­ca­to, ma è pro­prio in atti­mi così dif­fi­cili che un’e­si­tazione può fare la dif­feren­za tra vita e morte. Cre­di­amo sia un dovere garan­tire per­sone alta­mente qual­ifi­cate, pronte ed adde­strate per la sicurez­za dei piloti per­chè ques­ta vol­ta è arriva­to un lieto fine, ma non sem­pre si è così fortunati.

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