Cosa potrebbe mai accadere se si desse una matita in mano ad Eolo, Dio dei Venti? Proviamo a raccontarvelo in questo articolo, dedicato alla nuova Superleggera Aero 3 di casa Carrozzeria Touring, articolo impreziosito da splendidi scatti che ne spiegano la nascita, pensato e redatto per rendere onore ad una vettura destinata senza dubbio a scrivere importanti pagine di storia.
Che Carrozzeria Touring sia maestra nel creare autentici capolavori è un dato di fatto, derivante dalla sua lunga storia, e in questo 2020 c’era bisogno che dalla matita dei designer le linee prendessero forma: nasce così la Superleggera Aero 3, una fuoriserie che identifica il linguaggio della carrozzeria milanese.

Dobbiamo però fare un passo indietro per capire la genesi del progetto: andiamo quindi alla 24 Ore di Le Mans del 1938, dove l’Alfa Romeo 8C2900 Le Mans, faceva il suo debutto sul circuito de la Sarthe. Non fu una gara fortunata per la scuderia del Portello, ma ne va evidenziato il dominio che riuscì ad imporre sulle sfidanti.

E’ proprio questa la vettura da cui i ragazzi guidati da Louis de Fabribeckers, responsabile del Centro Stile, sono partiti per creare la Aero 3. La base è quella della Ferrari F12, ma con linguaggio del tutto diverso. Il corpo vettura risulta affusolato, con la pinna posteriore (richiamo al lusso sportivo dell’epoca d’oro della Touring) che ne enfatizza la percezione. Senso di dinamismo e potenza sono evinti da linee morbide e ben delineate, in contrasto con i volumi muscolosi che si vanno ad innestare nel corpo vettura.
Nel frontale, forte è la presenza di un cofano importante arricchito da senso aerodinamico dato dalle prese d’aria nella zona inferiore; nella zona superiore saltano all’occhio i gruppi ottici, in richiamo alla storia recente della carrozzeria Touring, ovvero della Alfa Romeo Disco Volante del 2013.
Da qui la linea ci porta alla scultorea fiancata, con lo sfogo d’aria dall’anteriore; il trattamento ben modellato della superfici rende i contrasti di luci ed ombre molto evidenti, a favore dell’alleggerimento della stessa; la superficie negativa si va ben ad innestare nel possente passaruota posteriore, che definisce con linee chiare e semplici il retro vettura culminante con la pinna, che riporta alla “profilatura al vento”, accompagnato dall’eccessivo estrattore nella zona inferiore.
Se l’esterno ha delle forti caratterizzazioni, più mitigante è l’aria che si respira all’interno dell’abitacolo. Il design è caratterizzato da un effetto avvolgente da entrambi i lati grazie alle ai due fascioni rossi sellati, che iniziano dal tunnel, per andare al pannello porta e infine, visibilmente parlano, chiudono con la seduta.

Molti sono gli inserti in carbonio opaco che risaltano sull’alluminio, materiale tipico delle creazioni Touring, evidenziato dal nero lucido. Insomma, un vero e proprio capolavoro scolpito dal vento, capace di lasciare a bocca aperta la critica e appassionati.