In quel di Sochi, Verstappen conferma il sorprendente secondo posto ottenuto in qualifica, mentre Albon, costretto a partire dalle retrovie per una penalità, porta a casa un solo, ma comunque prezioso, punto.
L’appuntamento russo di questo mondiale si è rivelato estremamente positivo per la Red Bull e, soprattutto, per il suo pilota di punta Max Verstappen che, forte di un’ottima qualifica, riesce a regalare al team un risultato quasi insperato. Purtroppo, non tutto è andato per il verso giusto e a farne le spese è stato proprio il compagno di squadra dell’olandese, Alexander Albon, che ha dovuto fare i conti con una forzata penalità in partenza causata dalla sostituzione del cambio durante il regime di parco chiuso. Un vero peccato, soprattutto se si guarda a quanto positiva sia stata la performance del tailandese, capace comunque di recuperare i molteplici svantaggi derivanti dalla sosta, troppo anticipata, e dalle gomme dure poco performanti.
In qualifica, il duo di casa Red Bull posiziona le RB16 in seconda e decima piazza, con le caselle rispettivamente occupate da Verstappen e Albon. A causa della sopracitata sostituzione, il tailandese verrà retrocesso di cinque posizioni in griglia, scivolando, così, in quindicesima posizione con mescola rossa disponibile al via, a differenza del compagno di squadra munito di gomma gialla. Allo spegnimento dei semafori, Verstappen non parte bene e sembra soffrire, come già accaduto al Mugello, una mancanza di spunto della propria Power Unit Honda, cedendo la posizione ad un arrembante Valtteri Bottas. Ma ecco che, dopo una manciata di curve, una serie di contatti e scontri, culminati nel ritiro simultaneo di Carlos Sainz, finito a muro nel tentativo di tornare in pista secondo la linea di rientro prevista dalla direzione di gara, e di Lance Stroll, anch’egli contro le barriere a causa di un rovinoso contatto con la ruota anteriore sinistra di Charles Leclerc. In tale marasma generale, Verstappen beneficia della posizione avanzata e, nonostante un taglio della curva recuperato con un sensazionale slalom tra i polistiroli, non subisce alcuna conseguenza. A causa dei detriti e delle monoposto presenti in pista, viene disposto l’ingresso della Safety Car ed è proprio in questo frangente che alcune squadre, Red Bull inclusa, richiamano i propri piloti ai box per sostituire le mescole al solo secondo giro. Per ovvie ragioni, Albon è il pilota che, tra i due, viene scelto per montare gomma nuova, in questo caso dura, al fine di proseguire fino in fondo, pur pagando molte posizioni al rientro in pista e arretrando fino alla diciassettesima piazza. La Safety Car viene richiamata ai box alla fine della quinta tornata e la situazione immediatamente successiva vede Albon che viene infilato da Lando Norris, che lo porta ad occupare la poco invidiabile ultima casella, mentre Verstappen ha la possibilità di avanzare in seconda piazza a causa della doppia penalità inflitta a Hamilton, per aver violato le procedura in prova di partenza dalla pit-lane. Nel mentre, all’undicesimo giro, quella che si instaura nelle retrovie è una splendida lotta a tre che vede combattere tra di loro Norris, Albon e Russell, con ciascuno fortemente impegnato a capitalizzare sugli eventuali minimi errori del proprio avversario, col tailandese che, grazie a tale strategia, riesce a superare il pilota della Williams.
Per Max Verstappen, il momento della sosta arriva nel corso del ventiseiesimo giro, in cui rientra in corsia per montare, anch’egli, gomma dura e per poi rientrare in pista in quarta posizione, alle spalle di Kvyat, col russo che viene prontamente superato già nel giro seguente e senza troppi problemi. Nel mentre, Albon riesce ad infilare un Romain Grosjean in evidente difficoltà, al punto che questi verrà a sua volta passato anche da Sebastian Vettel, con conseguente lungo del francese che andrà a centrare entrambi i cartelli in polistirolo posti ai margini di Curva 2, provocando l’innesco del regime di Virtual Safety Car, seppur unicamente nel corso del giro numero quarantatré e per garantire ai commissari il tempo minimo necessario a ripulire la pista. Dopo non appena due giri, Albon torna a farsi vedere negli specchietti di Norris, col duo che viene anche raggiunto da un pimpante Pierre Gasly, che sarà destinato a sorpassare il tailandese dopo i ripetuti tentativi fatti da quest’ultimo nel superare Norris e che testimonia, a causa del passaggio in velocità fatto dal francese, una palese mancanza di velocità di punta della Red Bull. Il duello è destinato a concludersi nel momento in cui Albon riesce finalmente a sopravanzare Norris nel corso del quarantottesimo passaggio, con l’inglese che viene sverniciato anch’egli da Gasly. La corsa, avviata verso la conclusione, vede Verstappen saldamente in seconda posizione, con annessa temporanea conquista del giro veloce nel corso della quarantottesima tornata, mentre Albon è vittima di una penalità di cinque secondi che viene assegnata proprio all’ultimo giro per non aver seguito le disposizioni della direzione di gara in materia di rientro in pista. Tuttavia, pur vedendo per un attimo vacillare la propria posizione, avrà un vantaggio tale da rimanere comunque in decima casella, ovvero la stessa che avrebbe originariamente occupato in partenza e con conseguente limitazione dei danni inizialmente previsto dalla penalità.