In una caotica gara dalle alterne fortune, Albon conquista il primo podio in carriera, mentre Verstappen si ritira subito dopo il via.
È stato un Gran Premio particolarmente caotico, quello andato in scena tra i saliscendi del Mugello e tanti sono stati i piloti che, fortunatamente sempre senza conseguenze, ne hanno fatte le spese. Tra questi è opportuno menzionare proprio Max Verstappen che, già reduce da un fine settimana monzese assolutamente opaco, non riesce ad andar oltre le prime curve dell’autodromo toscano, ove resta incolpevole vittima di un grosso, nonché primo, tamponamento generale. Un peccato, soprattutto se, attraverso un fast-forward, ci si catapulta a guardare il risultato finale della corsa e ad immaginare, di conseguenza, a cosa l’olandese avrebbe potuto compiere proprio in quelle stesse circostanze.
Il week-end dedicato ai mille Gran Premi della Ferrari segue il copione che apre gli appuntamenti sui circuiti tipicamente tortuosi e impegnativi come Silverstone e Hungaroring, con delle prove e delle previsioni che lasciano presagire una qualifica dai risultati già ben noti: non a caso, Verstappen si posiziona in terza casella, mentre Alexander Albon, evidentemente in forma e in sintonia con la vettura e con la pista, si colloca immediatamente alle spalle del proprio compagno di squadra dopo un’ottima sessione, finora la migliore di questa sua annata in Red Bull. Al via, entrambe le vetture, seppur munite di gomma rossa, partono malissimo e si lasciano sfilare da gran parte del gruppo, probabilmente anche a causa di qualche problema di erogazione di entrambe le Power Unit Honda, come manifestato proprio dallo stesso Verstappen attraverso un forte team radio in cui lamenta una vistosa mancanza di potenza. La gara dell’olandese prende una piega ancor peggiore subito dopo aver passato la San Donato dove, a causa di un sandwich multiplo costituito da Raikkonen, Grosjean e Gasly, viene tirato nella mischia con un esito catastrofico che lo vede completamente insabbiato e impossibilitato a ripartire. Per questo, mentre lo stesso Max ritorna, furioso, ai box, viene mandata in pista la prima Safety Car, che prende le redini della corsa già al termine del primo giro.
Richiamata ai box al termine del sesto giro, la vettura di sicurezza lascia spazio ad una ripartenza che si conclude in un caotico e colossale botto nelle retrovie, che vede coinvolte una moltitudine di vetture e di piloti, fortunatamente senza conseguenze e con solo un gran spavento per molti. Per questo, si rende necessaria l’esposizione di quella che, a posteriori, sarà la prima delle due bandiere rosse della competizione, con la sospensione della gara che avviene nel corso dell’ottava tornata. Alla ripartenza, prevista dalla griglia, Albon è settimo e, anche in questo caso, riesce difficile evitare difficoltà in partenza dovute ad una prestazione non ottimale che la monoposto ha mostrato durante lo spunto da ferma. Nonostante ciò, però, il tailandese sembra presto trovare un buon ritmo e si porta subito vicino a Sergio Perez, che lo stacca di quasi un secondo e due nel corso del quindicesimo giro, anche se una mancanza di spunto torna a farsi sentire anche via radio dopo non appena due giri. Ma, anche in questo caso, Albon ha la meglio sulle difficoltà e avvicina per poi superare il messicano della Racing Point, in quel momento quinto, nel corso del diciottesimo passaggio. Da qui e per qualche giro, approfittando dei pit-stop dei piloti di testa, il tailandese riesce a guadagnare diverse posizioni e qualche secondo di vantaggio, che gli permetterà di rientrare ai box quando si trova in seconda piazza nel corso della trentatreesima tornata.
Terminata la sosta, Albon rientra in pista con gomme medie e in quinta posizione e le intenzioni di rimonta non tardano a palesarsi, tanto da far guadagnare allo stesso il giro veloce nel corso del quarantesimo passaggio. Le cose continuano a migliorare e la risalita prosegue sul filo del secondo e due di distacco da Lance Stroll, almeno fin quando questi, vittima di una foratura, esce di scena in malo modo e senza conseguenze alla seconda delle Arrabbiate durante il quarantaquattresimo giro, causando dapprima l’ingresso della Safety Car e poi l’esposizione della seconda bandiera rossa al fine di ripristinare le barriere danneggiate dal tremendo impatto. Alla nuova ripartenza, effettuata nuovamente a vetture ferme e fissata per le 17:12, Albon si lancia in una sequenza di ben due sorpassi all’esterno che, con quattro giri di scarto, lo portano dapprima a infilare nuovamente Sergio Perez prima e Daniel Ricciardo poi, con la conseguente conquista del terzo posto che, nonostante gli evidenti casi di clipping accusati da un non troppo lontano Valtteri Bottas, spesso nella zona del secondo e due, regala al pilota tailandese il primo podio conquistato nella massima serie.