Mancanza di prestazioni e alterna affidabilità rendono disastroso l’appuntamento italiano della Red Bull, che colleziona unicamente un magrissimo quindicesimo posto e un ritiro nelle mani di Albon e di uno sfortunato Verstappen.
È un week-end da dimenticare, quello della scuderia austriaca, che porta a casa un pessimo risultato su un terreno che, già in partenza, non faceva comunque ben sperare. Nonostante questa magrissima consolazione, se di questa si può parlare, il verdetto finale resta comunque impietoso, ancor più se si considera quanto anonima sia stata la prestazione di entrambe le vetture anche prima della seconda e concitatissima fase di gara di cui, comunque, parleremo dopo. Non a caso, la RB16, alla stregua di alcune delle sue più recenti progenitrici, è un vettura che mal si adatta alle caratteristiche del circuito brianzolo, complice anche la fresca eliminazione del “party mode” altrimenti utilizzato per colmare il divario con le più potenti unità Mercedes, anche se quest’ultima spiegazione non è sufficiente a giustificare la mediocre prestazione delle vetture austriache.
Le qualifiche del Gran Premio d’Italia non smentiscono il pronostico appena descritto e, ancor più, sottolineano una marcata difficoltà, almeno rispetto ai soliti standard, da parte di ambedue le monoposto. La classifica delle prove ufficiali vedrà, infatti, scattare Max Verstappen dalla quinta casella, per lui di fatto inedita in questo 2020 e Alexander Albon dalla nona, con il duo munito di mescola morbida alla partenza. Al via, nessuno dei due alfieri è protagonista di uno spunto degno di nota, con l’olandese che scivola in settima casella e con il tailandese che, stretto da un’AlphaTauri che è a sua volta stretta da una Racing Point, è protagonista di un rovinoso contatto all’ingresso della prima variante, con conseguente taglio della stessa che lo relega ad una poco lusinghiera quattordicesima piazza. Le cose non sembrano andar meglio neanche al compagno di squadra che, nonostante ad una iniziale vicinanza ad un anonimo Valtteri Bottas, deve difendersi dagli attacchi di Stroll, destinato comunque a passarlo in prima variante nel corso del secondo giro; tuttavia, “il Leone” non ci sta e restituisce il maltolto proprio alla prima variante e con la classica cattiveria che lo contraddistingue nei duelli corpo a corpo. La tranquillità, però, dura poco ed ecco che arriva una penalità di cinque secondi, comminata nei confronti di Albon nel corso dell’ottava tornata per non aver lasciato un margine, pari alla larghezza della monoposto, ad un Romain Grosjean intento a sferrare un attacco alla prima variante.
La situazione, seppur in maniera differente, continua ad essere movimentata anche più avanti, dove Verstappen si dimostra esser sempre più vicino ad un Bottas in crescente difficoltà, con quest’ultimo protagonista di alcune lamentele che accostano la mappatura da lui utilizzata a “uno scherzo”. Nonostante il margine si mantenga sotto il secondo, il sorpasso non avviene e per assistere ad un po’ di azione firmata Red Bull bisogna spostare l’occhio nuovamente su Albon che, nel mentre, supera senza troppe difficoltà un opaco Charles Leclerc nel corso del diciottesimo passaggio. E, proprio a due giri di distanza da tale evento, si presenta il primo, grande colpo di scena della corsa, materializzatosi nella forma di una Safety Car richiesta dal trasferimento della Haas di Kevin Magnussen dal bordo interno della Parabolica alla pit-lane che, per questo, viene appositamente chiusa senza che nessuno, o quasi, se ne accorgesse. Quasi, perché gli unici a non prendere atto di tale provvedimento saranno i muretti Mercedes e Alfa Romeo che, per questo, fanno rientrare ai box Lewis Hamilton e Antonio Giovinazzi rispettivamente, con conseguenti sanzioni che, soprattutto per via del primo, saranno destinate a trasformare le sorti della corsa. Per questo, i due “torelli” restano in pista e rientrano unicamente non appena la corsia viene riaperta, nel corso del ventitreesimo giro, per montare gomma media e rientrando, così, in pista e dietro la Safety Car in tredicesima e diciottesima posizione, con queste rispettivamente occupate da Verstappen e da Albon.
La vettura di sicurezza, rientrata sul finire del ventitreesimo passaggio, lascia libero sfogo alle vetture e, per questo, la corsa riprende con una frenesia notevole e con una classifica in larga parte inedita. Charles Leclerc, che aveva trionfato sul suolo italiano proprio un anno fa, si fa però coinvolgere troppo dalla frenesia e, forse vittima di un eccesso di zelo che non contempla la scarsa, per non dire scarsissima, qualità tecnica della propria monoposto, si ritrova spedito contro le barriere esterne della Parabolica alla velocità di ben duecentoventi chilometri orari, fortunatamente senza alcuna conseguenza fisica. L’impatto è notevole e, oltre alla distruzione dell’intera monoposto, comunque di comprovata solidità telaistica, si riporta un esteso danno alle protezioni della curva, con conseguente istituzione del regime di bandiera rossa che fa immediatamente seguito ad una breve e nuova presenza della Safety Car, presente in pista unicamente dal ventiquattresimo al ventiseiesimo giro. In tale frangente, i meccanici Red Bull sostituiscono le mescole di Albon, comunque fresche, con le più durature gomme dure. La ripartenza, predisposta dalla direzione di gara per le 16:20 e secondo uno schieramento in griglia al posto della più classica partenza lanciata, vede il duo bloccato nella parte bassa della classifica, con Verstappen, nel frattempo indagato insieme a Perez per un non meglio specificato “incident” in Curva 1, che deve scrollarsi di dosso la diciassettesima casella e con Albon, più avanzato, relegato al quattordicesimo posto. Da questo momento in poi, però, le cose precipitano definitivamente per il team anglo-austriaco che, dopo il ritiro dell’olandese dovuto a problemi della sua Power Unit, si deve accontentare di un misero quindicesimo posto, giunto per le mani del tailandese dopo che questi ha provato a difendersi, per alcuni giri, dagli attacchi di un rimontante Lewis Hamilton, a sua volta messo in difficoltà da evidenti problemi di clipping.