In una gara caratterizzata da ben poca azione, i due alfieri Red Bull confermano risultati ormai divenuti consuetudine, con un terzo e un sesto posto giunti per mano di Verstappen e di Albon rispettivamente.
Che quella del 2020 non sia la stagione di Formula 1 più variegata della storia è, ormai, un dato di fatto e il circuito delle Ardenne, noto per la sua straordinaria velocità e per l’impegno fisico richiesto, finisce per confermare, se non esaltare, valori in campo che abbiamo imparato a conoscere molto bene già nel corso dei precedenti appuntamenti.
Tornati da una breve pausa estiva, gli alfieri Red Bull erano certamente e prevedibilmente pronti ad affrontare una gara che, almeno sulla carta, avrebbe presentato ben poche possibilità di attacco frontale sin dal principio e sempre a causa della ben nota superiorità delle nere e rapidissime Mercedes e delle loro Power Unit più performanti rispetto a quelle della concorrenza, Honda inclusa. A complicare ancor più i conti vi è la crescente prestazione mostrata dalle Renault che, in condizioni di gara e con un’aerodinamica che gradisce un assetto scarico e che ben si comporta con le mescole Pirelli, continua a dimostrarsi sempre più competitiva e interessante. Tuttavia, nonostante i timori antecedenti le qualifiche, Max Verstappen riesce comunque ad agguantare la terza posizione in casella, respingendo l’assalto di un arrembante Daniel Ricciardo, mentre Alexander Albon si posiziona ad una più distante, ma comunque buona, quinta piazza.
I piloti della scuderia anglo-austriaca partono su mescole diverse e con strategia differenziata, con la vettura dell’olandese che dispone di gomma media e con quella del tailandese munita di gomma morbida. All’avvio, il duo scatta bene ma deve subito fare i conti con delle Renault che marcano stretto già a partire dai primissimi metri, con Ricciardo che si avvicina ad un Verstappen che, a sua volta, prova a star vicino a Valtteri Bottas e con Albon che si deve difendere da un veloce e vicino Ocon. Tuttavia, passate alcune tornate in cui la situazione sembra essersi in parte già definita per il resto della gara, ecco arrivare il primo, e unico, colpo di scena nella forma di un violento botto che coinvolge, fortunatamente senza conseguenze, Antonio Giovinazzi e Gorge Russell. La gran dispersione di detriti e gli ingenti danni subiti dalle monoposto richiedono l’ingresso della Safety Car nel corso dell’undicesimo giro, aprendo con largo anticipo la concitata danza dei pit-stop.
Per tale ragione, molte delle squadre presenti in pista approfittano della situazione al fine di compiere quella che, per tanti, sarà l’unica sosta prevista. Anche i due piloti Red Bull non fanno eccezione e, nel corso del dodicesimo giro, rientrano entrambi ai box per dotarsi di nuove mescole che prevedono gomma dura per Verstappen e gomma media per Albon e rientrando in pista rispettivamente in terza e settima piazza. La bandiera verde torna a sventolare al termine del quattordicesimo giro e la situazione in pista torna ad essere quella già vista nel corso dei primi giri, ovvero con Verstappen virtualmente sul gradino più basso del podio e con Albon nuovamente impegnato a tener a bada un sempre presente Ricciardo, staccato di soli due decimi. I due alfieri di casa Red Bull approfittano della freschezza dei loro pneumatici per migliorare o consolidare le posizioni che occupano e il tailandese si mette subito in luce per un audace sorpasso ai danni di Perez e in maniera del tutto simile a quanto operato da Charles Leclerc diversi giri prima, innescando una lotta a centro gruppo destinata a proseguire fino al termine della corsa. Per tale ragione, egli continuerà a portarsi avanti in classifica, avvicinando dapprima Pierre Gasly per poi andare ad occupare la quinta posizione nel corso del ventiseiesimo giro e comunque continuando a difendersi dai continui avvicinamenti di Ocon. Nel mentre, anche il suo compagno di squadra prova a dare qualche segnale attraverso il mantenimento di un buon passo gara che permette di contenere il distacco da Bottas che, al venticinquesimo passaggio, si assesta sul secondo e mezzo. Tuttavia, si tratterà unicamente di un momento passeggero, in quanto la W11 del finlandese sarà destinata ad aumentare il proprio ritmo, ponendo definitivamente fine alle aspirazioni dell’olandese che, oltre a lamentare continue vibrazioni, deve difendersi da un sorprendente Daniel Ricciardo che guadagna ben due secondi nel corso del quarantaduesimo giro. Nonostante tale premessa, però, Verstappen terminerà la corsa nella posizione saldamente occupata per tutto l’arco del Gran Premio, mentre Albon, pur avendo difeso la propria casella con le unghie e con i denti, sarà costretto a cedere il passo all’ultimo giro ad un Ocon platealmente più veloce sul rettilineo del Kemmel, vedendo giungere anche un ulteriore attacco da parte di Lando Norris che, però, si conclude con un nulla di fatto per l’inglese.