Prestazioni da urlo, tanta autonomia e un design da Hot Wheels per l’auto che vuole rilanciare l’idrogeno come alternativa all’elettrico.
354 km/h di velocità massima e 2,2 secondi per raggiungere i 100 km/h da fermo. Una hypercar a tutti gli effetti, con una particolarità non da poco: è alimentata a idrogeno.
La Hyperion XP1, questo il nome del gioiello in questione, è l’ultimo progetto della Hyperion Motors, startup californiana con sede nella città di Orange. Nata per provare al mondo che l’idrogeno è una tecnologia adattabile anche alle auto ad alte prestazioni, la XP1 è un concentrato di tecnologia e alta ingegneria. Alle performance da capogiro sopracitate, va aggiunto un peso di soli 1248 Kg, ottenuto grazie ad un telaio monoscocca in carbonio e titanio e all’utilizzo di materiali compositi per la carrozzeria.
Anche il serbatoio per l’idrogeno, ad alta pressione, è progettato in fibra di carbonio.

La corrente che permette all’auto di muoversi è data dalla reazione chimica tra idrogeno e ossigeno e permette alla Hyperion di percorrere oltre 1600 kilometri con un solo pieno di idrogeno attraverso un sistema fuel cell che fornisce energia a 4 motori elettrici, uno per ciascuna ruota.
Le forme della carrozzeria, ispirate chiaramente alle linee Bugatti, sono state progettate da ingegneri aerospaziali esperti nell’utilizzo di materiali compositi, supervisionati da Angelo Kafantaris, CEO della Hyperion Motors ed ex innovation group manager della Mattel, che ebbe il compito di dar vita alle nuove Hot Wheels.
I tanti elementi aerodinamici presenti sul corpo vettura fungono anche da pannelli solari e alcuni di questi sono capaci di seguire la traiettoria del sole e fornire maggiore energia all’auto.
Ovviamente non possono mancare due vistosi terminali, che però, a differenza delle auto con motore termico, non emettono gas di scarico ma vapore acqueo deionizzato.
L’interno ultrafuturistico, dominato da uno schermo curvo da 98 pollici utilizzabile con soli comandi gestuali, permette agli occupanti di avere una visuale completa del mondo circostante grazie alle ampie superfici vetrate.

L’obiettivo della startup californiana è quello di produrre 300 esemplari a partire dal 2022. Kafantaris ha inoltre annunciato che la sua azienda sta sviluppando un non meglio precisato nuovo sistema che rivoluzionerà il sistema di rifornimento e renderà più capillare la rete stessa. Un problema notevole, quello infrastrutturale, se si considera che in Italia c’è un’unica stazione di rifornimento a Bolzano.
Sebbene manchino ancora molti dati e il design sarà sicuramente da addolcire per la produzione in serie, questo progetto è di assoluto rilievo perché mostra le capacità di un carburante finora snobbato dalle case produttrici di Supercar.
Mi fa molto piacere che l’idrogeno venga impiegato sulle auto. Nel 1972 un ingegnere italiano mise in una giulia 1300 l’idrogeno con un impianto tipo GPL fu intervistato e seguito con riprese fotografiche del settimanale OGGI purtroppo la notizia non ebbe un seguito. E speriamo che altre case automobilistiche adottino questo sistema.