Per dominare bisogna innovare anche quando si è già vincenti. Per questo, da Brackley, arriva l’ennesima dimostrazione di inventiva tecnica che analizziamo insieme.
Che Mercedes sia un passo avanti a tutti non è certamente una novità, ma risulta spesso impossibile non stupirsi difronte alla qualità delle finezze tecniche che essa mette in campo anche quando le prestazioni di cui si è già in possesso permettono di staccare la concorrenza con un ampio margine. In questo caso, quello che abbiamo davanti è un esempio riguardante la pressoché infinita ricerca che coinvolge il reparto aerodinamico e che, di fatto, tende a conferire a qualsiasi elemento esposto all’aria una funzione ben precisa e vantaggiosa ai fini della ricerca prestazionale.
La sospensione posteriore, se inquadrata in tale ottica, non fa assolutamente eccezione. Nello specifico, in Mercedes sono riusciti a profilare i bracci posteriori dei triangoli inferiori in modo tale da massimizzare l’effetto di estrazione del diffusore, con cui questi lavorano in congiunzione e a cui si abbina l’inusuale punto d’attacco collocato sulla struttura deformabile posteriore in luogo della più tradizionale altrimenti sistemata sulla scatola del cambio. Un accorgimento tanto inconsueto quanto essenziale al fine di ottenere quel vantaggio prestazionale derivante da un impianto aerodinamico superiore alla media per carico ed efficienza complessiva, capace di render possibile la massimizzazione dell’efficacia di un’area fondamentale della monoposto attraverso un elemento che funge quale vero e proprio sostituto della beam wing utilizzata in passato, ovvero di quell’ala un tempo collocata alla base dell’alettone posteriore.
Tuttavia, tale soluzione ha presentato anche qualche grattacapo non da poco per i tecnici della Stella. Sembra infatti che le vibrazioni patite dai due alfieri di casa Mercedes in occasione del Gran Premio inaugurale di questo Mondiale siano derivanti proprio dall’attacco della sospensione posteriore che, essendo ancorata alla struttura crashabile posteriore, trasmetteva le vibrazioni in un punto normalmente meno irrobustito in quanto non strettamente soggetto a stress strutturali. Per questo, lo staff guidato da James Allison ha prontamente provveduto a irrigidire tale elemento, eliminando qualsiasi eventuale risonanza.