Altra gara, altro podio per Red Bull che conquista un prezioso secondo posto nelle mani di un ottimo Max Verstappen in una gara parsa complessivamente sottotono. Soltanto ottavo Albon che, seppur in zona punti, perde due posizioni rispetto al via.
Reduce da un entusiasmante secondo appuntamento in quel di Silverstone, culminato nella vittoria ottenuta per mano di Max Verstappen, il team anglo-austriaco si ritrova in Spagna con delle aspettative legittimamente elevate, forte anche di una RB16 evidentemente gentile con le mescole e sicuramente performante nei punti più tortuosi dei tracciati. Per questo, un eventuale risultato positivo appare sin da subito quale concreta possibilità da afferrare, facendo tuttavia i preliminari conti con le sempre poderose Mercedes W11.
Le condizioni di gara del week-end catalano risultano diverse da quelle dell’ultima trasferta inglese dove, a modificare i valori in campo, vi è anche il contributo delle differenti pressioni degli pneumatici, con Pirelli decisa ad operare una scelta di tale tipo solo e unicamente nell’occasione appena descritta. In un clima soleggiato e tipicamente ispanico, le qualifiche consegnano il duo di casa Red Bull a delle posizioni ormai note e spesso consolidate, ovvero ad una terza e a una sesta casella ottenute rispettivamente per mano di Max Verstappen e Alexander Albon, che partiranno entrambi con gomma rossa e in uniformità con la top-ten della griglia di partenza.
Alla partenza del GP, le condizioni climatiche sembrano ripetersi anche a semafori spenti, con l’olandese che parte benissimo e che infila, già alle prime curve, un inerme Valtteri Bottas, scivolato in terza piazza. Anche Albon non sembra stentare e prova subito a balzare in avanti, tuttavia senza ottenere il successo sperato e, per questo, rimanendo saldamente ancorato alla sesta posizione. Dopo alcune prime tornate caratterizzate da un ritmo solido e incoraggiante, Verstappen sembra perdere qualcosa rispetto a un Bottas che guadagna quasi nove decimi nel solo corso della sesta tornata, mentre il tailandese, al contrario, si porta sotto il secondo nei confronti di Sergio Perez. Tuttavia, e in contrapposizione con quanto visto una settimana prima in occasione del GP del 70° Anniversario, i due alfieri della Red Bull sembrano pagare qualcosa in termini di prestazioni e di gestione delle mescole, con Albon e Verstappen che perdono terreno con i loro diretti rivali, complice anche un Lewis Hamilton che forza l’andatura al fine di aumentare il proprio margine di vantaggio sull’inseguitore diretto che, al quindicesimo giro, risulta staccato di quasi tre secondi e mezzo. Il muretto box apre la danza dei pit stop facendo rientrare Albon per primo, dopo che questi aveva evidenziato una certa difficoltà nel governare la vettura con degli pneumatici ormai non più performanti, per poi rientrare in pista in una scomoda sedicesima posizione nel corso del diciottesimo giro e con la dotazione di una fresca gomma dura che permette al tailandese di ingaggiare una lotta con Esteban Ocon dopo soli due giri.
Nel frattempo, anche per Verstappen le cose non sembrano andare poi così bene. L’olandese, infatti, lamenta evidenti problemi al retrotreno, da lui giudicato ingovernabile a causa di mescole ormai completamente usurate e, per questo, inservibili. Dopo una serie di forti e dettagliati team radio in cui mette in luce tutta la sua scontentezza nei confronti delle gomme, la chiamata dai box si presenta nel corso del ventiduesimo giro, durante il quale l’olandese rientra in corsia per montare gomma media e da cui uscirà in terza posizione e davanti alle Racing Point, ancora in pista e senza aver effettuato la prima sosta. Nel mentre, Albon procede indisturbato nel suo recupero, che lo porta a sorpassare Kimi Raikkonen prima e Kevin Magnussen poi, giungendo in zona punti proprio dopo quest’ultima manovra effettuata nel corso della ventinovesima tornata e a cui farà seguito, con cinque giri di differenza, uno spettacolare sorpasso su Ocon operato in Curva 1. In tale frangente, Verstappen perde tempo prezioso nei doppiaggi, al punto da eguagliare il ritmo di Antonio Giovinazzi che gira sul minuto e ventiquattro nel corso del trentanovesimo passaggio. Giunge nuovamente il momento delle soste e l’ordine di rientro, al quarantunesimo giro, è esattamente identico a quello utilizzato per il primo stop, con Albon che rimpiazza i propri pneumatici, completamente andati, con gomme medie e con Verstappen che replica la strategia con un giro di differenza rispetto al compagno di squadra. Al rientro, l’olandese andrà ad occupare la terza piazza, che lascerà definitivamente in favore della seconda per via di una sosta operata da Bottas nel corso del cinquantesimo passaggio e con il tailandese che, pur essendo rientrato in undicesima posizione, non stenterà ad accodarsi ad un lungo ed arrembante trenino in cui, dopo una serrata e spettacolare lotta con un aggressivo Carlos Sainz, resterà fino alla fine del Gran Premio, da lui concluso in ottava posizione.