Week-end a due facce, quello di Red Bull, che sfiora la vittoria con Verstappen e che vede Albon impegnato nell’ennesima rimonta, seppur non senza errori.
Il primo fine settimana britannico della scuderia austriaca si distingue per una dicotomia tra i trascorsi dei suoi due piloti, con un impegnatissimo e impeccabile Max Verstappen a cui si contrappone uno sfortunato e, a momenti, anche un po’ ingenuo Alexander Albon che, a prescindere dai guai accorsi alla sua monoposto dopo il botto rimediato nel corso delle prove libere, pecca di ingenuità in un sorpasso ai danni di un incolpevole Kevin Magnussen. Anche per tali ragioni, il tailandese sembra soffrire evidentemente la pressione che continua a gravare sulle sue spalle e alla quale si aggiungono le sempre più insistenti voci che lo vedrebbero messo in discussione in favore di uno tra i due piloti AlphaTauri.
Le prove libere vedono scendere in pista una aggiornata RB16, qui schierata con un rivisto pacchetto aerodinamico che permette di guadagnare un po’ di quella velocità assolutamente necessaria per affrontare al meglio i velocissimi settori uno e due del celeberrimo autodromo di Silverstone. In particolare, a giovarne sembra esserne Verstappen, che si dimostra a proprio agio su una vettura per lui molto equilibrata e concreta. Non lo stesso si può dire di Albon, in costante difficoltà con una monoposto non propriamente cucita addosso e che viene prematuramente incidentata nel corso delle prove del venerdì. Per tale ragione, il tailandese si vedrà costretto a saltare gran parte delle sessioni in questione, salvo rientrare in pista sul finire delle FP3 per completare alcuni giri di ambientamento su gomma rossa e non senza poche difficoltà, con una evidente mancanza di confidenza col mezzo quale unica constatazione finale. Per questo, la qualifica consegna due prevedibili risultati che vedono l’olandese partente dalla terza casella e il suo compagno di squadra, escluso al termine del Q2, relegato unicamente alla dodicesima posizione, con entrambi i piloti muniti di gomma gialla al via.
In gara, Verstappen parte bene e, dopo esser stato insidiato da Charles Leclerc, riconquista la posizione dopo un sorpasso compiuto all’esterno tra le Curve 3 e 4. Ma ecco che, al termine del primo giro, Albon urta la ruota posteriore destra della Haas di Kevin Magnussen in un tentativo di attacco, con la conseguente e rovinosa uscita del danese che porterà la direzione di gara a comminare una penalità di cinque secondi all’alfiere della Red Bull, giudicato colpevole al termine del diciannovesimo giro. Al fine di rimuovere la vettura e i detriti disseminati, viene subito disposto l’ingresso della Safety Car, che resterà in pista fino al termine del quinto giro. Rientrato ai box nel corso del settimo giro per montare gomma hard, il tailandese verrà replicato dal proprio compagno di squadra solo nel corso della quattordicesima tornata, quando una ulteriore Safety Car, stavolta resa necessaria dall’uscita di pista di Daniil Kvyat, riporta quasi tutti i piloti in corsia box per effettuare la prima sosta.
La seconda parte di gara si apre al termine del diciottesimo giro con il rientro della vettura di sicurezza e con la comunicazione della penalità ai danni di Albon che, al momento di una seconda sosta prolungata di cinque secondi a causa della sanzione ed effettuata al trentunesimo giro per montare gomma media, è ben conscio di dover affrontare una gara tutta in salita. Nonostante ciò, egli si rende protagonista di una rapida ed efficace rimonta che lo porta, dopo una serie di sorpassi a suon di giri veloci, nella tanto agognata zona punti in cui permarrà fino alla fine della corsa e al termine della quale taglierà il traguardo in ottava casella. Per Verstappen, rientrato ai box al cinquantunesimo giro per montare gomma morbida al fine di conquistare il punto extra del giro più veloce, la gara assumerà una piega frenetica e particolare a causa dell’improvviso scoppio dello pneumatico anteriore sinistro di Valtteri Bottas, fino a quel momento secondo, nonché del suo compagno di squadra Lewis Hamilton, leader incontrastato della corsa. In tale maniera, l’olandese non solo scavalca lo sfortunato finlandese, ma rischia quasi di vincere contro un azzoppato Hamilton che, però, nonostante le sole tre ruote rimaste, taglia il traguardo nella posizione di testa.