Dopo trentacinque anni, la casa di Minato abbandona il Vecchio Continente, a seguito dell’imponente crisi del settore automotive causata dalla situazione sanitaria in atto.
Seguendo il nuovo motto “Small but Beautiful”, il piano di ridimensionamento di Mitsubishi prevede l’abbandono del mercato Europeo, dove lo scorso anno ha venduto soltanto 138.003 unità, appena lo 0,9% del totale delle auto immatricolate nel Vecchio Continente. La situazione economica del marchio non è affatto rosea, con un rosso previsto 2,9 miliardi di euro, superiore anche a quello fatto registrare quando emerse lo scandalo dei modelli difettosi, che costrinse la casa ad un richiamo massivo per garantire la sicurezza dei propri clienti.
“Stiamo affrontando una crisi senza precedenti nel settore delle quattro ruote, a causa della pandemia mondiale”, ha affermato l’amministratore delegato della casa, Kato Takao, in una conferenza stampa trasmessa online.
Una scelta così drastica ha fatto scalpore. Se la partnership con Renault e Nissan aveva spostato il focus del marchio Mitsubishi sul mercato del Sud-est asiatico, oltre che in Africa, Oceania e Sud America, nell’ottica di una distribuzione del mercato tra le tre case, va detto che solo l’anno scorso Mitsubishi Motors aveva deciso di assumere il controllo diretto delle vendite nel mercato europeo, abbandonando la rete di importatori che aveva garantito la distribuzione dei suoi modelli fino a quel momento.
L’obiettivo della dirigenza di ridurre di almeno il 20% i costi operativi fissi, prevede la chiusura della storica fabbrica di Sakahogi (quella che ha sfornato il Pajero, la cui produzione verrà sospesa a partire dal prossimo anno) a partire dal 2023 e il conseguente licenziamento di gran parte dei novecento operai, oltre al blocco delle assunzioni e al congelamento del lancio di nuovi modelli per l’anno in corso, che verranno distribuiti in Europa. A farne direttamente le spese sarà la nuova generazione dell’Outlander che, ormai prossima al debutto, non vedremo lungo le nostre strade. La Casa dei tre diamanti ha annunciato la prosecuzione della vendita della gamma attuale fino alla fine del loro ciclo-vita, mantenendo comunque attivi i servizi post-vendita.