In un week-end caratterizzato da una buona performance, la Renault giunge nuovamente a traguardo con una sola vettura, facendo suonare l’allarme affidabilità. Nonostante ciò, le prestazioni della R.S.20 iniziano finalmente a far ben sperare.
Nonostante l’affidabilità inizi a costruire un problema sempre più serio per Renault, il giudizio che questo fine settimana ci consegna sulla R.S.20 fa largamente ben sperare. Inconvenienti della domenica a parte, le vetture giallo-nere si distinguono per una buona performance generale e si mettono in luce in maniera nettamente più positiva rispetto a quanto avvenuto in occasione del precedente GP.
Il Gran Premio di Stiria non parte benissimo per la casa della Losanga e, soprattutto, per il suo pilota Daniel Ricciardo. L’australiano è infatti protagonista di un uscita in curva sette, la Rindt Kurve, in cui si gira ad una velocità di 304 Km/h e a cui fa seguito un impatto contro le barriera che ferma il tachimetro a 180 Km/h. Pur essendo questo un impatto di moderata entità, l’australiano esce indenne dalla sua vettura, pur mostrandosi claudicante all’interno del paddock ma pur sempre in totale capacità di poter guidare il giorno seguente, secondo quanto rilasciato dallo staff medico. Lo stesso non si può dire della sua vettura, uscita estremamente malconcia dall’evento ma comunque riparabile e senza danni di grosso rilievo. Giunti al sabato, si assiste ad un’ottima qualifica di Esteban Ocon, che agguanta la quinta casella in griglia e a cui si accoda, seppur in ottava posizione, un Daniel Ricciardo lievemente attardato.
Al via, le due vetture si presentano con mescole differenti, col francese munito di gomma rossa e l’australiano primo tra i dotati di gomma gialla, lasciando pertanto presagire anche una differenziazione delle strategie tra i due. La partenza si dimostra rocambolesca sin da subito, con Ricciardo che urta in coda una Alpha Tauri in all’uscita di curva uno e a cui segue la Safety Car rilasciata a causa del contatto tra le due Ferrari. Alla ripartenza, entrambi i piloti continuano la loro lotta in top-ten e, fino al momento del primo dei pit-stop, entrambi i piloti si rendono protagonisti di una battaglia che li vede coinvolti direttamente l’uno contro l’altro. Il primo a rientrare è Ocon, che viene tuttavia richiamato al ventiseiesimo giro a causa di un principio di surriscaldamento che porterà ad un immediato ritiro precauzionale del tutto analogo a quello subito da Ricciardo nel corso del precedente Gran Premio. Rimasto in pista quale unico alfiere Renault, l’australiano viene chiamato ai box nel corso del trentasettesimo giro per montare la gomma morbida e per proseguire la corsa con uno spunto maggiore. Le ultime tornate sono caratterizzate da un contatto con Lance Stroll, avvenuto nel corso del terzultimo giro, nonché da una lotta serratissima proprio col canadese e con Lando Norris, vedendosi sopravanzare da entrambi al penultimo giro e senza possibilità di contrattacco a causa della minor prestanza e terminando, pertanto, in ottava posizione.
Pur evidenziando alcuni dettagli ancora da limare, la R.S.20 si mostra per un maggior progresso rispetto a quanto segnato dalle passate monoposto, solitamente bloccate in posizioni meno lusinghiere tanto in qualifica quanto in gara. Nonostante ciò, i problemi di affidabilità accusati nel corso di questi primi appuntamenti non lasciano dormire sogni tranquilli agli uomini Renault, i quali sono costretti a trovare un rimedio ai principi di surriscaldamento attraverso il rinforzo delle saldature delle masse radianti, attualmente maggiormente imputate quali cause del problema in questione. In più, a tale impegno si aggiunge la protesta ufficiale, peraltro accolta, che la squadra anglo-francese ha mosso nei confronti di Racing Point e delle prese d’aria dei freni della sua RP20, dagli uomini in giallo considerati identici a quelli montati sulla Mercedes F1 W10 del 2019. In entrambi i casi, servirà attendere qualche settimana al fine di ottenere un responso certo, seppur da parti per loro natura differenti ma, non per questo, di diversa importanza.