Antonio Giovinazzi raddrizza un week-end complicatissimo per l’Alfa, le cui aspettative escono drasticamente ridimensionate dal primo appuntamento iridato.
Un inizio di campionato incolore per l’Alfa Romeo Racing. Lungo i saliscendi austriaci, teatro della prima prova del Campionato, il team italo-svizzero ha dimostrato di avere ancora tanto lavoro da fare per raggiungere le posizioni a cui ambiscono i vertici del team. Già durante le prove libere di venerdì, sia Antonio Giovinazzi che Kimi Raikkonen hanno fatto molta fatica, trovandosi a lottare costantemente in fondo alla classifica insieme a Williams e Haas, concludendo la giornata in diciottesima e diciannovesima posizione. La situazione rimane critica anche nella giornata di sabato, con le posizioni che restano invariate. Il pilota di Martina Franca è diciottesimo, dopo un errore compiuto nell’ultimo tentativo disponibile per migliorarsi, mentre il finlandese è addirittura in ultima fila, penalizzato dal traffico che non gli ha permesso di portare a termine l’ultimo giro.

La domenica mattina i volti nel box bianco-rosso sono visibilmente tirati. Pronti-via e Giovinazzi balza in quattordicesima posizione con uno scatto portentoso, mettendosi subito in scia al gruppo in lotta per la zona punti, mentre Raikkonen sopravanza alla prima curva Grosejean e Russell e taglia il traguardo dopo il primo giro in diciassettesima posizione.
Al giro venticinque, Kimi Raikkonen si ferma per montare le gomme medie, seguito subito dopo dal suo compagno di squadra.
Le due Alfa stazionano, da questo momento in poi, a cavallo tra l’undicesima e la tredicesima posizione, con Giovinazzi sempre davanti al Campione del Mondo 2007. Dopo il secondo pit-stop il colpo di scena. Al cinquantesimo giro, George Russell, si ferma in curva quattro abbandonato dal motore della sua Williams. Entra nuovamente la Safety Car e gran parte dello schieramento ne approfitta per cambiare le gomme, con il muretto dell’Alfa Romeo Racing che decide di far rientrare il solo Raikkonen, lasciando in pista Giovinazzi. Dopo tre giri la pista è sgombra e la vettura di sicurezza spegne le luci. Tutto è pronto per il restart, ma qualcosa va storto nell’auto del numero 7 bianco e rosso. In uscita dalla curva Rindt l’anteriore destra di Raikkonen si stacca dal mozzo e rotola in pista, rischiando di colpire Sebastian Vettel. Un errore nel fissaggio di uno dei dadi, questo è emerso dalle indagini FIA, ha costretto quindi il pilota finlandese a fermarsi lungo il rettilineo di partenza su tre ruote, quando mancavano solo diciassette giri alla fine.

Antonio Giovinazzi ne approfitta per fermarsi a montare un set di gomme Soft usate, ma uscirà dai box in tredicesima posizione, ultimo tra i piloti ancora in gara. Nonostante la dubbia scelta strategica del muretto, il pugliese non molla e si lancia all’inseguimento della zona punti. In undici giri guadagna cinque posizioni e, dopo aver sopravanzato la Ferrari di Vettel, chiude in nona posizione, portandosi a casa 2 punti che fanno morale. In definitiva, molte ombre e poche luci per il team di Hinwil. La C39 si è dimostrata una monoposto acerba, con un motore, quello Ferrari, non all’altezza della concorrenza e problemi di stabilità che mettono a dura prova i piloti quando cercano di spingere. Ancora una volta poi, la strategia di gara scelta dagli uomini di Vasseur non è stata certo la migliore. Bocciatura senza appello per i meccanici al box, che hanno costretto il team a sborsare 5mila euro di multa per l’errore nel montaggio dell’anteriore destra sull’auto di Kimi. Da notare, però, il netto miglioramento dell’auto tra la giornata di sabato e quella di domenica, che ha felicemente sorpreso i piloti (Kimi in particolare) e gli ha permesso di lottare per la zona punti. Menzione d’onore va ad Antonio Giovinazzi. L’italiano, nel circuito dove lo scorso anno ha portato a casa i primi punti iridati, ha sfoderato una prestazione brillante, sia per ritmo gara che per la gestione della stessa, dimostrando lucidità e sangue freddo in tutte le situazioni, tenendo quasi sempre Raikkonen alle sue spalle. Giovinazzi salva la faccia dell’Alfa Romeo Racing, ma è indubbio che in Svizzera ci sia ancora tantissimo lavoro da fare in fabbrica per rendere competitiva la vettura.