Geely, proprietaria cinese del marchio fondato da Colin Chapman, ha deciso che quella prevista per il 2021 sarà l’ultima Lotus a benzina.

È una doc­cia fred­da quel­la arriva­ta negli ulti­mi giorni. Che Lotus fos­se pronta alla pro­duzione elet­tri­ca non è cer­to una sor­pre­sa, dopo aver vis­to di cosa è capace con la Evi­ja, una super­car elet­tri­ca da 2000 CV prossi­ma al lan­cio, ma in pochi si aspet­ta­vano un taglio net­to con i motori endoter­mi­ci a par­tire dal 2022. Sem­bra chiaro che Geely abbia avu­to un ruo­lo fon­da­men­tale nel­la svol­ta ver­so l’elettrico. Il grup­po cinese, pro­pri­etario del­la casa di Het­hel dal 2017, può vantare una notev­ole espe­rien­za nell’ambito degli EV. Il vul­cani­co patron Li Shu­fu, dopo aver por­ta­to il mar­chio smart alla con­ver­sione totale ver­so l’elettrico a par­tire dall’inizio di quest’anno, ha deciso che dal 2022 la stes­sa sorte toc­cherà alla Lotus. Chissà cosa starà pen­san­do Col­in Chap­man, il cui mot­to era “sim­pli­fy, then add light­ness”. Già, per­ché la ricer­ca del­la leg­gerez­za come via ver­so il piacere di gui­da è sem­pre sta­ta un carat­tere dis­tin­ti­vo del­la casa bri­tan­ni­ca. Sarà inter­es­sante val­utare se e come i tec­ni­ci Lotus rius­ci­ran­no ad ovviare al prob­le­ma del peso delle bat­terie per non snat­u­rare il pro­prio DNA, for­gia­to da 68 anni di successi.
Insom­ma, la sper­an­za è che lo slo­gan del brand “Light is Right” non diven­ti “Light was Right”.

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