Otto miliardi di euro di investimenti per rendere la Francia la nazione leader nella produzione di veicoli elettrici entro cinque anni.
Il governo francese ha mostrato, sin dal principio dell’emergenza sanitaria in atto, un grande interesse per la salvaguardia del settore dell’automotive, che con 1,2 milioni di persone coinvolte è sicuramente da considerare un asset strategico per l’economia transalpina.
Per rilanciare l’automotive, Macron ha annunciato un piano di investimenti da 8 miliardi di euro che punta tutto sull’elettrificazione del parco auto. L’obiettivo è “fare della Francia la prima nazione produttrice di veicoli verdi in Europa, portando la produzione di veicoli elettrici oltre quota un milione nel giro di 5 anni”. L’obiettivo è ambizioso, ma il Presidente della Repubblica francese ha strutturato un piano organico per il raggiungimento dello scopo. In primis, verranno introdotti dei bonus per stimolare la domanda: fino a 7.000 euro per l’acquisto di un’auto elettrica e incentivi da 3.000 a 5.000 euro (in base al reddito familiare) per coloro che vogliono acquistare un’auto nuova in luogo di una con motore endotermico. Per rendere fruibile a più persone possibili questa nuova forma di mobilità, è prevista, entro fine anno, l’installazione di centomila colonnine per la ricarica delle batterie. Anche i veicoli ibridi plug-in godranno di un incentivo statale, che ammonta a 2.000 euro. Il governo francese, inoltre, conscio del fatto che la riuscita di un progetto a medio termine non può essere affidata solo ad un rilancio della domanda interna, è pronto ad istituire un fondo da 500 milioni, di cui 100 a carico dei costruttori, per modernizzare la filiera ed investire su ricerca e innovazione. Al contempo, è allo studio un piano per rilocalizzare all’interno dei confini francesi la produzione di automobili.
In questo progetto, il gruppo Renault, che vi ricordiamo essere a maggioranza statale, è destinato a giocare un ruolo fondamentale grazie alla partecipazione al consorzio europeo per lo sviluppo delle batterie. L’ingresso nel consorzio è una delle condizionalità, oltre all’obbligo di quadruplicare la produzione di auto elettriche entro il 2024, imposte dal governo per erogare il prestito di 5 milioni richiesto dalla casa della Regie. Per raggiungere lo scopo prefissato, le case automobilistiche francesi dovranno scontrarsi con quelle tedesche. Volkswagen su tutte, che ha recentemente presentato al mondo la ID.3, l’auto full electric che vuole rubare al Maggiolino lo scettro di auto del popolo per eccellenza. Una vettura, la ID.3, che si presenta al mondo con delle premesse eccezionali, su tutte la capacità delle batterie (con quella più grande, da 77 kWh si potranno percorrere oltre 550 km stando alle comunicazioni ufficiali di casa madre) e il prezzo, che parte da meno di trentamila euro. Quest’auto farà da base per la creazione di una categoria di prodotti la cui piattaforma è specificamente studiata per la propulsione elettrica, che permetterà di abbattere il costo finale al cliente.
A ciò si somma la nuova partnership siglata tra la casa di Wolfsburg e Ford, mirata allo sviluppo di auto elettriche. L’alleanza tra i due colossi verrà inizialmente testata nel settore dei veicoli commerciali, per poi espandersi a quello delle vetture completamente elettriche. Quello che si prospetta nell’immediato futuro è quindi uno scontro tra titani, che, probabilmente, amplierà la forbice tra Berlino, Parigi e il resto del mondo nel campo della mobilità green. I due mercati sono già i più floridi in Europa. Al momento, la Germania è leggermente avanti, con 26.030 veicoli elettrici venduti nel primo trimestre del 2020 (+ 63% rispetto al 2019) contro i 25.960 della Francia (+145,6%). Il futuro, volenti o nolenti, sarà elettrico, e la Francia, come la Germania, vuole assumere un ruolo di primo piano nel trainare la locomotiva lungo la strada della conversione alla mobilità sostenibile.