Ispirata alla Jaguar D‑Type del 1954, la Project 7 è una berlinetta da togliere il fiato, per stile e prestazioni.
Presentata in occasione del Festival Of Speed di Goodwood nel 2014, la Project 7 è stata la prima perla modellata dall’ala più estrema del gruppo Jaguar Land Rover, la SVO (Special Vehicle Operations). L’obiettivo dichiarato era quello di rendere omaggio, in occasione del suo sessantesimo compleanno, ad una delle auto più iconiche della casa britannica: la Jaguar D‑Type, che vinse per tre anni consecutivi la 24h di Le Mans. La linea mozzafiato della Project 7 attinge in maniera cospicua a quella della sua antenata, come evidenziato dalla carenatura alle spalle del conducente. Alle linee tese ed aggressive, il classico British Green dona quel tocco di eleganza che ha sempre contraddistinto le auto del Giaguaro.
Sotto la carrozzeria, il propulsore è lo stesso che equipaggia la F‑Type standard, un 5 litri V8 sovralimentato con turbocompressore volumetrico che, dopo esser stato sottoposto alle cure della SVO, è in grado di sviluppare 575 CV (contro i 495 CV della F‑Type V8 base) e 680 Nm di coppia massima, abbinato al cambio Quickshift a otto marce e alla trazione posteriore. Ciò si traduce in uno scatto da 0 a 100 km/h in 3.9 secondi e una velocità massima limitata elettronicamente a 300 km/h. Per garantire un comportamento dinamico degno dell’auto a cui vuole rendere omaggio, la Project 7 è stata dotata di nuovi ammortizzatori con taratura specifica, nuove barre antirollio e angoli ruota rivisti, oltre ad un impianto frenante aggiornato. SVO ha inoltre sottoposto la Project 7 ad una cura dimagrante che le permette di risparmiare circa 80 chili, fermando la bilancia a 1585 Kg. Un lavoro notevole è stato svolto anche sul comparto aerodinamico, facendo progredire notevolmente il comportamento dell’auto soprattutto alle alte velocità.

La Project 7, dove il numero vuole ricordare le vittorie il numero di vittorie conquistate dalla Jaguar a Le Mans, è stata prodotta in soli 250 esemplari, tutti costruiti a mano e venduti ad un prezzo base leggermente inferiore a 170.000 euro. Un affare, considerando che chi vuole mettersi in garage questo gioiellino oggi, deve sborsare più di quanto costava da nuova. Ma si sa, l’esclusività ha un prezzo e, come diceva il drammaturgo romano Publilio Siro, “Ogni cosa vale il prezzo che il compratore è disposto a pagare per averla…”