Un auto fuori dagli schemi, metà buggy e metà fuoristrada, con una linea ultra aggressiva e il motore della Chevrolet Corvette.
Nel 2015, in occasione dell’ultimo appuntamento della stagione di Formula 1 in quel di Abu Dhabi, venne presentata al pubblico la Sandracer 500 GT, una via di mezzo tra un dune buggy e un fuoristrada spinta da un V6 di derivazione Nismo. L’auto, creata dalla Zarooq Motors, avrebbe dovuto dar vita ad un monomarca da svolgere nel deserto degli Emirati Arabi, ma il progetto naufragò.
A dirigere l’azienda, con sede a Dubai, vi era Bruno Laffite, nipote di Jacques, ex pilota di Formula 1 per Williams e Ligier. Bruno e la moglie Laetitia decisero, l’anno successivo, di dar vita alla Laffite supercar, per portare avanti il progetto della Sandracer.
Laffite si rivolse alla G‑Tec per avere supporto nella realizzazione del folle progetto che aveva in mente e che, nel 2019, si concretizza nella Laffite G‑Tec X‑Road.

Stiamo parlando di una supercar vera e propria, nata per destreggiarsi al meglio nella sabbia desertica e negli sterrati in generale. Esteticamente è molto aggressiva, con un frontale squadrato e aggressivo che lascia trasparire le cattive intenzioni della creatura di Bruno, una carrozzeria a tre volumi con le vetrature ridotte al minimo e il lunotto posteriore pieno di feritoie, necessarie a far prendere aria al V8 di origine GM che scalpita sotto.
Ed è proprio quando si parla della meccanica che emergono dettagli molto interessanti. Il propulsore, ad esempio, è il 6.2 V8 LS3 sviluppato dalla General Motors, capace di erogare, in base alle richieste del cliente, da 470 fino ad un massimo di 720 CV se provvisto di turbocompressore. Il motore, che è lo stesso montato sulla Chevrolet Corvette, è abbinato ad un cambio sequenziale a cinque o sei rapporti.
Grazie a questi numeri la Laffite è capace di spingere il tachimetro fino a 230 km/h (autolimitati), nonostante le gomme da fuoristrada della BF Goodrich non siano studiate per le alte velocità.
Il telaio, progettato dalla G‑Tec, in acciaio al cromo-molibdeno è leggerissimo e permette all’auto di fermare la bilancia a quota 1300 Kg, complice anche la mancanza della trazione integrale. Esatto, perché la Laffite G‑Tec X‑Road scarica tutta la potenza sulle sole ruote posteriori.
Le sospensioni, inoltre, sono direttamente derivate da quelle utilizzate nei rally-raid, con una escursione di ben 450 mm.

Esiste anche una versione completamente elettrica, capace di erogare 466 Cv e 220 Km/h di velocità massima. La batteria agli ioni di litio ha una capacità di 60 kWh e sarebbe in grado di garantire, secondo i dati forniti dall’azienda, un’autonomia di 320 Km.
L’auto, grazie alle poco restrittive leggi americane, ha ricevuto l’omologazione per poter circolare su strada e verrà prodotta in soli 30 esemplari. Il prezzo? Solo 465000 dollari (poco meno di 420mila euro) per la versione con il motore termico e 545000 dollari (491mila euro circa) per quella con powertrain elettrico.
Se la Lamborghini Urus non vi sembra abbastanza, la Laffite G‑Tec X‑Road è la vettura giusta per voi.