Gran Premio di Francia del 1979. Jean-Pierre Jabouille vince con la Renault la sua gara di casa ma, ciò che rimarrà nella storia, sarà la lotta per la seconda posizione. Il duello epocale, tra Renè Arnoux e Gilles Villeneuve.
“…Eccezionale questa resistenza di Villeneuve…Eccezionale! Veramente un coraggio leonino quello del pilota franco-canadese, un coraggio ed una sensibilità di guida eccezionali per riuscire a tenere in strada la macchina all’esterno…Non molla! Cerca, anzi, di disturbare l’azione dell’avversario… Si toccano! Si toccano! Villeneuve resiste, ma forse… è eccezionale questa corsa insieme, è eccezionale! Una cosa incredibile: è uscito Arnoux, è uscito, avete visto! E Villeneuve è riuscito a passarlo, si toccano quasi, si sono toccati nuovamente, ma Villeneuve ha forse forzato un po’, ha dovuto correggere… Tutto il pubblico è in piedi! È entusiasmante questa corsa, di nuovo Villeneuve, Arnoux resiste, si agganciano i due se non stanno attenti!
…E siamo alla conclusione della corsa, e Villeneuve è riuscito a conservare la seconda posizione finora, vediamo…mentre davanti a loro, un’altra macchina viene superata senza difficoltà…
Vince Jabouille, e questo non era più in dubbio, ma vediamo se Villeneuve, con una corsa che va ricordata riesce… sì! A occupare la seconda posizione! Grandiosa la corsa di Villeneuve, e grande anche la corsa di Arnoux. È stata una corsa eccezionale, una corsa entusiasmante, una corsa che ha rivelato, una volta di più, le eccezionali doti di questo giovane pilota franco-canadese della Ferrari all’80° giro del Gran Premio di Francia…”
Mario Poltronieri, con la sua classe e la sua eleganza telecronistica, ha commentato, con queste parole, una delle sfide più spettacolari di sempre in Formula 1.
Siamo in Francia, è il 1979. L’anno dell’alloro mondiale di Scheckter con la Ferrari e della consacrazione di un appassionato, spericolato e fenomenale showman del Circus: Gilles Villeneuve. L’immagine della sua Rossa, affiancata alla Renault di René Arnoux tra le curve del tracciato di Digione, è storia.
Una storia che ha inizio alla vigilia del fine settimana francese, quando, la Renault, dopo due anni di duro lavoro, riesce ad inaugurare la nuova RS10 con motore turbo.
E con questo tipo di motore, la pista, fatta di lunghe curve veloci, si sposa alla perfezione: sin dal venerdì, entrambe le Renault guidate da René Arnoux e Jean-Pierre
Jabouille, infatti, dimostrano la loro forza. Al termine della prima giornata di prove ufficiali Jabouille segna il miglior tempo, di soli cinquantasei centesimi di secondo più veloce del compagno di squadra. Un primo posto confermato anche nella seconda giornata di prove, con Villeneuve che deve accontentarsi del terzo posto.
La conformazione del circuito, per lo più un insieme di saliscendi, causa a molti piloti nausee e vertigini. Per questo motivo, Jabouille e Jackie Ickx, chiedono la possibilità di montare sulle proprie vetture degli accorgimenti per limitarne la sensazione di ondeggiamento.
Al via, Villeneuve effettua un’ottima partenza, si porta davanti al poleman Jabouille, a Scheckter, Piquet, Jarier e Lauda. Male Arnoux, che dopo un giro è nono, ma un’incredibile e caparbia rimonta gli regala il profumo del podio già alla quindicesima tornata.
Giro 47, Jabouille raggiunge Villeneuve e lo passa, guadagnando saldamente il posto del vincitore, riuscendo sin da subito ad imporre un certo margine sul ferrarista. Mancano pochi giri al termine di una corsa che pare non debba riservare colpi scena. “Pare”.
La 312 T4 di Gilles inizia ad accusare dei problemi ai freni, favorendo ad Arnoux di ridurre il suo distacco e avvicinarsi. Tuttavia, la mancanza di carburante nel serbatoio della Renault, fa sì che la pompa non riesca a pescare la benzina: la monoposto cala di potenza, sfiora lo spegnimento del suo motore dei tratti misti, avvantaggiando così il piccolo canadese. Meno tre giri alla fine, e inizia il vero spettacolo, ancora più entusiasmante della vittoria di un pilota francese, su auto francese, in pista francese.
Villeneuve e Arnoux si scatenano in una battaglia intensa e al limite, dove sorpassi e contro-sorpassi coraggiosi e azzardati, lasciano incredulo ogni spettatore. Solo la voce di Poltronieri riesce a dare giusta descrizione alle immagini e alla realtà che sta scorrendo dinanzi agli occhi di tutti. René supera la Ferrari e sembra essere in grado di allungare, ma il ferrarista non molla e si riavvicina, fino ad attaccarlo: alla prima curva, frena all’ultimo momento e blocca entrambe le ruote, sorprendendo e sorpassando la Renault. Arnoux, al termine di un lunghissimo ruota contro ruota, torna ancora davanti alla Double Droite de Villeroy ma, il canadese, approfittando di un calo di potenza del motore dell’avversario, riconquista, definitivamente, la piazzola argentata del podio.
Una sfida entrata nella leggenda. Qualche più tardi, Arnoux rivelerà: “Gli dissi: tu sei il pazzo numero uno, io il numero due”.