La Race of Champions è una gara non inclusa nel Campionato Mondiale, che si disputa in Inghilterra. Nel 1979, Gilles Villeneuve la vince, in una delle annate più belle della sua carriera in Formula 1.
Sulle piste inglesi di Silverstone e Brands Hatch si disputa la Race of Champions, una gara non titolata di Formula 1. In particolare, la corsa ha luogo sul tracciato che durante la stagione non ospita il Campionato del Mondo. Una competizione particolare, che annovera, tra i suoi vincitori, talentuosi piloti come McLaren, Stewart, Regazzoni, Fittipaldi, Ickx, Pryce e Hunt.
L’edizione del 1979 è prevista a Brands Hatch per il 18 marzo, ma viene rinviata a metà Aprile a causa del maltempo. Alla data originaria, avevano aderito molti team di Formula 1, in quanto la corsa era dedicata a Gunnar Nilsson, un pilota deceduto mesi prima a causa di un tumore. Per tale ragione, l’intero incasso della manifestazione sarebbe stato devoluto alla fondazione creata proprio in suo onore.
Così, la domenica del 15 Aprile 1979, Brands Hatch è pronta ad accogliere piloti e scuderie. A partecipare, vi sono anche piloti di Formula Aurora oltre ai sette della massima serie. Tra questi ultimi ci sono anche Mario Andretti, che in prova saggia pregi e difetti della nuova Lotus 80, Niki Lauda sulla Brabham-Alfa Romeo e il ferrarista Gilles Villeneuve, al quale, a scanso di rotture e voli vari dovuti alla sua “capacità distruttiva”, viene affidata la vecchia Rossa 312 T3 in versione “laboratorio T4“. Gli altri corridori partecipanti, invece, conducono ex monoposto della massima serie ora reimpiegate nel campionato di Formula Aurora, ad esclusione di una Chevron B41.
Le qualifiche vedono primeggiare Andretti, che la spunta su Lauda e Villeneuve. Dopo lo scattare del semaforo verde, però, è proprio Niki a condurre con un certo margine su Andretti, Villeneuve e Piquet, a lungo in lotta per le posizioni più ambite.
Il pilota austriaco è primo, ma un problema agli pneumatici lo costringe ai box, lasciando il comando a Gilles. Il giovane canadese, pur di restare davanti, produce una serie di manovre da cineteca, tra cui staccate al limite e intraversate, ma viene comunque passato da Andretti, poi rallentato dal degrado alle gomme della sua Lotus: al 17° giro, Villeneuve torna in testa e conduce fino al termine.
Sarà l’unica vittoria per il ferrarista in una gara non titolata. Un successo che, però, seguirà i suoi due primi posti consecutivi ottenuti in Sudafrica e a Long Beach, entrambi Gran Premi validi per il Mondiale ’79. Una vittoria da non dimenticare: il canadese spericolato che, con il suo spirito combattivo, ancora una volta ha “influenzato” tutti gli appassionati della melodia rombante del mondo delle corse.