Altalenante, largamente imprevedibile e con parziale tendenza al miglioramento. Non stiamo parlando del meteo di questi giorni ma delle particolari prestazioni mostrate dalla Racing Point nel corso del week-end nipponico.

 

Altal­enante, larga­mente impreved­i­bile e con parziale ten­den­za al miglio­ra­men­to. Non sti­amo par­lan­do del meteo di questi giorni ma delle par­ti­co­lari prestazioni mostrate dal­la Rac­ing Point nel cor­so del com­pres­so  week-end giap­ponese, per­al­tro alter­ato nel­la tem­p­is­ti­ca a causa dell’arrivo del­lo sfer­zante tifone Hagibis.

Nel­la mat­ti­na­ta domeni­cale le mono­pos­to ingle­si si aggiu­di­cano in qual­i­fi­ca la dodices­i­ma e la dici­as­settes­i­ma casel­la rispet­ti­va­mente per mano di Lance Stroll e Ser­gio Perez. Nonos­tante il risul­ta­to in ques­tione facesse pre­fig­u­rare una gara tut­ta in sali­ta e, prob­a­bil­mente, lon­tana dai pun­ti, le mono­pos­to rosa si sono rese pro­tag­o­niste di una gara alquan­to inter­es­sante, carat­ter­iz­za­ta da fre­quen­ti escur­sioni da e ver­so la zona pun­ti e con entram­bi i piloti pre­sen­ti in posizioni più o meno avan­zate a cui si alter­na­vano, al pas­sag­gio tra i due stint, momen­ti di nec­es­sario e conci­ta­to recupero.

Con l’approssimarsi del­la bandiera a scac­chi, può sem­brare ragionev­ole pre­fig­u­rare un arri­vo in zona pun­ti di almeno una delle due RP19, con Ser­gio Perez a spun­tar­la meglio tra i due. Tut­tavia, la rego­la del “non è fini­ta finché non è fini­ta” introdot­ta dal catch­er e fuori­classe dei New York Yan­kees Yogi Berra sem­bra oggi aver trova­to una ulte­ri­ore e sen­sazionale appli­cazione e quel che sarebbe anda­to in sce­na di lì a poco, in una sequen­za tal­mente rap­i­da e caot­i­ca da ess­er deg­na delle migliori sketch com­e­dy bri­tan­niche, ha davvero dell’incredibile. Il tut­to, neanche a dir­lo, parte pro­prio da un lun­go che il pilota mes­si­cano ter­mi­na nelle bar­riere a segui­to di un con­tat­to con Pierre Gasly reg­is­tra­to nel cor­so dell’ultima tor­na­ta, con con­seguente espo­sizione del­la bandiera gial­la e con la ris­er­va, sep­pur remo­ta, di una even­tuale Vir­tu­al Safe­ty Car. L’accaduto sem­bra­va con­seg­nare così la nona piaz­za al com­pag­no di squadra Lance Stroll, che pote­va così cap­i­tal­iz­zare sul­l’er­rore commes­so dal pro­prio com­pag­no di squadra con un bot­ti­no di due impor­tan­ti pun­ti. Stan­do a quan­to ripor­ta­to da grafi­ca di gara, cronometri e numero di giri per­cor­si, dunque, la fac­cen­da, sep­pur com­pli­ca­ta dal­l’in­con­ve­niente appe­na ripor­ta­to, sem­bra chi­ud­er­si più o meno qui. O forse no?

Ovviamente…no. Come se non bas­tasse e per una sor­ta di para­dos­so dif­fi­cil­mente spie­ga­bile in un mon­do in cui la pre­ci­sione al milles­i­mo e al mil­limetro imper­a­no incon­trastate, si ver­i­fi­ca qual­cosa che ha davvero del sin­go­lare: a causa di un mal­fun­zion­a­men­to non meglio pre­cisato, la clas­si­fi­ca finale viene sti­la­ta con la pri­vazione dell’ultimo giro. In altri ter­mi­ni, quel­lo defini­to al ter­mine del­la cor­sa è, di fat­to, l’ordine di arri­vo seg­na­to al cinquan­tadues­i­mo giro piut­tosto che al cinquan­ta­trees­i­mo, pri­van­do il canadese del pun­to guadag­na­to e del­la top-ten per resti­tuir­la a…Sergio Perez, in quel giro anco­ra in nona posizione e non anco­ra ritirato.A con­ti fat­ti, la Rac­ing Point ter­mi­na il GP del Giap­pone con un bot­ti­no di due pun­ti mat­u­rati, a causa di un incon­ve­niente che si è riv­e­la­to qua­si for­tu­ito, pro­prio dal pilota con cui avrebbe altri­men­ti seg­na­to un DNF e tut­to con buona pace di Lance Stroll, evi­den­te­mente insod­dis­fat­to da una gara che si è riv­e­la­ta essere molto com­pli­ca­ta anche a causa del­la dif­fi­cile tenu­ta delle gomme derivante dal­la vic­i­nan­za a Gasly. La com­pagine di Lawrence Stroll, però, non si limi­ta solo a portare a 54 il pun­teg­gio totale in clas­si­fi­ca costrut­tori, in cui è set­ti­ma e a soli cinque pun­ti dal­la Toro Rosso, ses­ta, ma si è anche atti­va­ta al fine di pre­sentare una protes­ta uffi­ciale nei con­fron­ti del­la Renault in quan­to, sec­on­do i tec­ni­ci del team di Sil­ver­stone, questi dispon­gono di un ripar­ti­tore di fre­na­ta col­le­ga­to al GPS, con con­seguente ed even­tuale vio­lazione delle norme tec­niche sta­bilite dal rego­la­men­to. La pre­sen­tazione di tale reclamo è sta­ta accol­ta dal­la Fed­er­azione e la Renault ne attes­ta la ricezione attra­ver­so un comu­ni­ca­to diram­a­to sul pro­fi­lo uffi­ciale di Twit­ter. Tut­tavia, causa del­la lunghez­za e del­la com­p­lessità del dossier, com­pos­to da ben dod­i­ci pagine che dovran­no essere accu­rata­mente legge e val­u­tate, non sarà pos­si­bile fornire un riscon­tro imme­di­a­to cir­ca tale situ­azione e i due team avran­no modo di con­frontar­si in una futu­ra occa­sione le cui cir­costanze fisiche e tem­po­rali sono tut­to­ra da concordare.

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